SPINEA loc. Fornase (VE) – 28.04.2012

Pomeridiana Off-Road amatoriale

By Ilario Marino & Co.

 

Grandesso... il grande!”

 

Reportage:

 

Il bacino da cui attinge l'off-road amatoriale è copioso, vario e soprattutto sempre pronto a muoversi, anche per lunghe trasferte, pur di dar sfogo alla grande passione.

Pertanto, anche per questa gara collegata alla sagra intitolata ''Fornase in festa'' che annualmente si svolge, con una adeguata pubblicità ed un passaparola che ha serpeggiato nell'ambiente, non è stato difficile raggiungere un cospicuo numero di partecipanti, giunti anche da distante, come il “clan degli Zecchini” da Riva del Garda, oppure Fausto Baù da Gallio, nel vicentino, oppure ancora Ricky Rondina e amici, dal rovigoto, per non parlare poi di “Ciccio” De Felice, che ha macinato chilometri e autostrada giungendo da Tolmezzo, praticamente ai confini con l'Austria...

Insomma, Ilario Marino e i suoi collaboratori, hanno potuto ritenersi assolutamente soddisfatti, quando hanno visto che piazzavano sull'ampia area erbosa le loro cose poco meno di una quarantina di ''gitani'' del modellismo.

Il 28 Aprile si è aperto fin dalle prime ore del mattino con una temperatura inconsueta, se teniamo conto che nei giorni scorsi ancora si indossavano capi invernali... intorno alle due del pomeriggio il termometro segnava ben 24 gradi centigradi!

Tutti in maniche corte, qualcuno a petto nudo, si è cominciato a provare il terreno di gara.

La pista è stata disegnata proprio dall'ex saltafossi Ilario Marino, il cui nome era divenuto celebre alla fine degli anni '90 perlomeno a livello triveneto, ma lui ultimamente sta preferendo le motociclette Harley; da parte sua ora solo qualche davvero sparuta apparizione nel mondo modellistico... ma le macchinette sono un po' come saper andare in bicicletta, non si dimentica come si usano, per cui, improntare un sinuoso tracciato da circa 35 secondi di percorrenza, con un po' tutti gli elementi che si pretendono per una gara di fuoristrada, non è stata per Ilario impresa così impegnativa.

In sintesi, per dire qualcosa sulla pista, davanti al palco di pilotaggio un rettilineo lungo circa una quindicina di metri, tratti da affrontare con velocità media con saltini e curvoni larghi, punti dove ridurre ampiamente l'andatura con misto-stretto impegnativo ed anche una ''poco indovinata'' parabolica realizzata in legno, che non ha funzionato secondo il progetto, in quanto troppo piccola... si doveva transitare davvero pianissimo per non finire fuori, quindi nessun effetto spettacolare.

Il manto erboso è stato ben rasato, per cui i concorrenti hanno controllato con attenzione gli assetti, irrigidendo un pochino le barre di torsione, vista la mancanza di sostanziose asperità, poi qualche prova per intivare coperture adeguate, onde evitare incresciose puntate dell'avantreno; alcuni, con il calibro in mano, hanno verificato geometrie e distanze...

Un'oretta di prove libere per poi ritirare i numeri di gara e prepararsi alla competizione vera e propria, con una decina scarsa di componenti per la categoria F1 e tre batterie da otto elementi ciascuna per la categoria inferiore.

L'organizzazione sceglie come tipologia di gara il sistema tradizionale, ovvero con semifinali e finali, inserendo in forma diretta nella prova definitiva i 6 concorrenti migliori nelle qualifiche, e naturalmente stiamo parlando di F2;

questa scelta ha sollevato tra le fila qualche polemica, poiché la scrematura nelle semifinali avrebbe poi consentito di far passare avanti solamente i primi due piazzati, mentre sarebbe stata cosa più gradita per alcuni far balzare oltre almeno tre piloti!

Intorno alle 15.30 i cronometristi della sezione di Padova della federazione ufficiale distribuiscono i numeri di tabella e presto ci si organizza per partire.

Cominciano gli F1.

In questa categoria si ha modo di avere ospiti di spessore davvero alto, come Marco Grandesso, Eghlis Gallo, Alex Cavagnis...

Noti, ma più a livello regionale, hanno dato la loro adesione di presenza Gianluca Zecchini, Stefano Moretti, Daniele Terrin e Nicola Zanella... riprende in mano il radiocomando lo stesso Ilario Marino e viene inserito, sempre tra gli f1, anche un forte conduttore che solitamente guida negli F2, Alex Pettinello...

Nelle prove testano il rendimento di un modello appena progettato, la ''H8'', Grandesso e Zanella, aiutati in questa realizzazione dal noto Hermes Andriolo, sul posto in veste di loro direttore tecnico, nonché di meccanico.

Anche Cavagnis è sotto test, seguito dagli occhi attenti del noto preparatore Gianfranco Bisello, che lo ha scelto come pilota ufficiale per la marca ''Made in Italy'' Bergonzoni.

Con il radiocomando in mano non ha importanza quale sia lo scopo della partecipazione alla gara, ma ciò che conta è divertirsi e magari vincere!

Nelle batterie si fanno notare tutti loro, quelli famosi, ma c'è anche uno splendido Gianluca Zecchini, meno celebre, che fin dalle fasi preliminari darà ad intendere che procurerà diversi grattacapi anche ai più forti.

Nelle qualifiche degli F2 c'è un po' di confusione, in quanto ci sono dei neofiti mischiati ad espertissimi come Francesco Corona, Leonardo Pivato, Fausto Baù... il sempre presente Radek Trawinsky, Max Leali... mettiamoci pure Indiano.

Dal mondo on-road, ma fuori dalle scene da circa tre anni, rientra timidamente a pilotare Stefano Cadò, che subito dopo pochi giri ritrova la confidenza con i joy-stick.

Sporadico nel suo apparire, offre la propria partecipazione anche Davide Cargnello.

Ci sono dei ragazzini, sempre ben accetti: Marco Gebbin, Denis Bellin, Riky Baù e, già adolescenti, David Maschio e Luca Sarto.

Emergenti che viaggiano bene: Manuel Marchetto, Francesco De Felice... poi altri.

Insomma, un bel mix per generare un buon spettacolo.

Ai primi sei piloti classificati nelle batterie, come già detto sopra, non spetta di correre le semifinali, dove invece la battaglia, nei quindici minuti a disposizione, è cruenta e si tenta di tutto per arrivare a sopravvivere...

Nella semifinale ''A'' si accaparrano le prime posizioni Maschio Massimo e Maschio David, rispettivamente padre e figlio, mentre nella semifinale ''B'', passano il turno Manuel Marchetto e Francesco De Felice.

 

Il pomeriggio a Fornase prosegue e tutto sembra andare per il meglio; intorno alle 18.45 ci si appresta a far partire i finalisti degli F2

 

FINALE “F2”

Sono io stesso a gestire il commento e, con le macchine schierate in griglia, comincio il conto alla rovescia.

Al levarsi del tricolore verso l'alto, partono come missili i modelli in scala 1:8...

Alla grande, si piazza immediatamente davanti a tutti Leonardo Pivato e fin da subito si mettono ad inseguire, tediandolo, Francesco Corona, Fausto Baù e Radek.

Il primo quarto d'ora e' davvero bello da seguire: ordinatissima la leadership macina giro su giro, senza grandi sconvolgimenti di classifica, ma solo con qualche alternanza dal secondo al quarto posto.

Pivato aumenta il passo e piano piano inizia a staccare i feroci inseguitori.

Sembra pronosticabile il risultato, invece, come spesso accade nel mondo delle gare, a circa due terzi del tempo a disposizione, il capobranco ''spacca''!

La situazione cambia radicalmente, perchè Leonardo getta la spugna, quindi i vertici si scombinano e prende il comando della situazione Francesco Corona, che inizia cruenta lotta con il pilota di Gallio, Fausto Baù.

Non solo questi due, ma anche un po' più indietro c'e' una coppia di concorrenti che duella: Radek Trawinsky e Manuel Marchetto... poco distante anche De Felice cerca di guadagnare metri...

Altro colpo di scena: rompe anche Radek!

Non manca molto al termine e Marchetto diventa terzo, ma non può di certo permettersi di stare tranquillo, in quanto il concorrente campano, trapiantato a Tolmezzo, gli fa sentire il proprio fiato sul collo.

Negli ultimi minuti nel gruppo di testa succede di tutto, compresa qualche scorrettezza e svariati scambi di posizione tra le due coppie di corridori.

Al 30° di finale giungeranno primi questi tre nomi:

 

  1. FAUSTO BAU'

  2. FRANCESCO CORONA

  3. MANUEL MARCHETTO

 

FINALE “F1”

Viene deciso di staccare per una mezzora e attendere le ore 20.00 per far partire gli ultimi.

Scelta motivata anche dal fatto che, trattandosi di festa paesana, inizia ad essere massiccia la presenza del pubblico, pertanto, quelli al di là delle transenne sono divenuti davvero parecchio numerosi.

Ho ancora l'incarico di far noto ciò che accade e mi preparo per la cronaca accendendo il microfono e dando qualche notizia informativa agli spettatori sui nostri automodelli.

Qualche minuto prima del via viene testato il funzionamento dei transponder e tutto pare essere in ordine... ma attenzione a ciò che scriverò un po' più avanti!

Parte la gara e tutti i concorrenti guizzano decisi tra le prime curve, con poche collisioni, nonostante le vicinanze millimetriche.

La fortuna bacia fin da subito Gianluca Zecchini, che riesce ad insediarsi al comando davanti a gente davvero molto esperta; si prevede che tale momento di gloria possa interrompersi da un momento all'altro, invece Zecchini non molla la presa e consolida saldamente la sua leadership.

Passano alcuni minuti, non molti, ma la prova ha già acquisito una sua dimensione, quando ci si accorge che i passaggi di due concorrenti sono segnati a singhiozzo; ad avere problemi sono Nicola Zanella e Alex Pettinello.

Loro stessi, scesi dal palco pilotaggio, ma anche i loro meccanici e altri ancora, chiedono insistentemente di far ripartire di nuovo la gara, ma quelli che stanno già lottando nelle prime posizioni si oppongono con fermezza.

La controversia, tra l'altro tutto accade alle mie spalle comportando non poca confusione e chiasso, va avanti a lungo, ma alla fine viene confermato di far proseguire la finale, soprattutto per via del fatto che si tratta di rilevatori personali dei concorrenti e non transponder forniti dai cronometristi, quindi viene applicato un regolamento che fa parte dello statuto ufficiale dell'Amsci, anche se in questo caso si tratta di una gara amatoriale.

La ''discussa'' finale F1 ''goes on'' e, successivamente all'abbandono dei piloti sopracitati, interrompe, ma in questo caso per problemi meccanici, uno smagliante Stefano Moretti, che stava gestendo bene una quarta/quinta posizione, in lotta con il padovano Daniele Terrin; anche Ilario Marino scende dal palco, perchè dovuto debitamente intervenire nella incresciosa bega poco prima occorsa.

In punta ci sono ancora Zecchini, tallonato da Gallo, Grandesso e Cavagnis; questo quartetto renderà splendidi gli ultimi dieci minuti!

Gianluca ad un certo punto non riesce più a sopportare i continui attacchi di Marco e cede il passo, ma indubbiamente con onore.

Grandesso impugna strettamente lo scettro del comando e inizia a staccare su tutti.

Zecchini tenta l'impossibile, ma deve anche evitare errori, in quanto alle sue spalle ci sono due temibili predatori: Alex ed Eghlis!

Un epilogo sicuramente mozzafiato... la cui conclusione sul podio sarà la seguente:

 

  1. MARCO GRANDESSO

  2. GIANLUCA ZECCHINI

  3. ALEX CAVAGNIS

 

Per terminare, posso dire che, a parte le poco gradevoli problematiche accadute, tutto sommato la giornata è risultata divertente e organizzata sufficientemente bene.

Siamo comunque certi che, per il prossimo anno, le critiche emerse verranno tenute in considerazione al fine di produrre correzioni e miglioramenti.

Ciò che conta è che il modellismo rimanga vivo, sano e longevo!

Dario ''indiano''