GP EFRA 9 - 10 - 11 SETTEMBRE 2011
Sacile (PN) by "ONGARORING"

"OFF-ROAD... FULL TIME! Tre giorni pieni di questo meraviglioso hobby!"

Reportage

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    Più o meno tutti quelli che avevano dato preventivamente adesione a questa gara, avevano anche deciso di prendere le cose seriamente, compresi coloro i quali di speranze di arrivare bene ne avevano poche, viste le "onorevoli" presenze.
Alcuni si erano presentati nella prima giornata, in cui non vi era assolutamente nulla di cronometrato, ma si potevano effettuare prove a volontà; e accidenti se si è provato! Fin dalla mattina, si testavano i modelli, si apportavano modifiche su modifiche ad assetti, regolazioni e quant'altro, cercando anche di capire quelle che potevano essere le coperture più idonee per il particolare terreno che fa da fondo allo stupendo tracciato di Sacile: certamente un manto un pò particolare, che da umido favorisce una discreta tenuta, ma che quando si asciuga butta fuori polvere e sassi che letteralmente macinano e bruciano i pneumatici, messi a dura prova anche da spezzoni di vero cemento, tratti disseminati in più punti.
Con il Gp Efra, c'è stato praticamente il battesimo di questa pista per essere omologata per gare di livello internazionale e, oserei dire, che le cose in questo senso sono andate più che bene!
I "forti" sono rimasti entusiasti e, tra le fila, i commenti erano davvero positivi, riferiti anche alla perfetta organizzazione oltre che all'impeccabile funzionamento del settore logistico.
Mauro Ongaro lavorava da mesi sul suo ''gioiellino'', per poter fare bella figura in questa così importante circostanza.
Nella seconda giornata, il sabato, l'atmosfera era più concitata e tesa, in quanto ci sarebbe stato il primo impatto con l'elemento che crea la differenza: il cronometro!
Alessio Piatel connetteva i cavi delle sue apparecchiature e, dopo il breafing di Sandro Jacopini, tradotto anche in inglese per gli stranieri, veniva dato il via alle qualifiche alle 10.30 in punto.
Prima di dare concreta descrizione delle attività, un piccolo cenno su un pò di delusione creata dalla ridotta partecipazione: inizialmente addirittura si era chiuso il tetto iscrizioni a 100 nominativi, ma poi hanno dato l'assenso solo 54 persone e non tutte peraltro si sono presentate! Meno della metà del previsto.
La presenza straniera è stata prevalentemente della vicina slovenja, qualche tedesco e qualche austriaco, mentre molti triveneti hanno temuto di fare "figuracce" e hanno preferito venire, ma solo in veste di spettatori; al di là delle transenne si sono alternate tantissime facce note dell'off locale.
Alla fine, sui tabulati appesi in bacheca i nomi erano solamente 41... e come si usa dire: "Pochi, ma buoni... anzi buonissimi!!!"
Tra i peggiori in gara c'ero pure io, che, ormai da molti anni sulle scene del modellismo, mi faccio chiamare ''Indiano''... A Sacile l'emblematico ''scalpo'' me lo hanno fatto davvero in tanti.
Credetemi, spesso mi toccava mettermi ai bordi del tracciato per far transitare dei veri proiettili che mi trovavo alle spalle... ma che soddisfazlone esser lì insieme a loro: i miei miti!
Già nelle qualifiche i nostri forti F1 dovevano sudare duro per far fare bella figura alla nostra regione, mentre gli F2 erano addirittura emozionati, oltre che nervosi, spesso incappavano in grossolani errori, con le dita che faticavano a muoversi sugli stick, come fossero rigide zampe di gallina.
La pista di Sacile non perdona: è un tracciato ad alta velocità, per cui, se si fa un errore, lo si paga caro poichè gli altri fuggono avanti di molti metri; sono importanti i propulsori, perchè qui si fa davvero la differenza; una "spenta" può provocare uno svantaggio davvero consistente, in quanto prima di rimettere le ruote sulla corsia di avvio, il tempo perso è minimo di 80-100 secondi!!!
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Nelle qualifiche si fanno notare i celebri: Tortorici, Jacopini, Sala, Zanchettin, Ongaro... ma si mettono positivamente in mostra anche Ravelli, Sartorato, Pessot, Bordignon e altri...
Qualcuno dei noti invece non riesce a brillare a causa di problematiche di tipo tecnico, come ad esempio Marco Grandesso, rientrato sulle scene dopo un periodo di rare presenze, quanto meno nelle gare della nostra zona.
Poi ci sono quelli che si sono iscritti a questo evento per la pura soddisfazione di essere presenti ad un evento di così elevato spessore; loro accumulano ogni volta valanghe di secondi in più sul giro rispetto ai più preparati, ma sono anche quelli che si divertono una cifra, perchè non hanno alcuna previsione di successo, quindi sono belli tranquilli!
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Il sabato sera risulta essere piacevole, divertente e godereccio, soprattutto per il palato: tipiche pietanze della nostra zona a base di carne, con la variopinta allegria di persone provenienti da varie regioni italiane che hanno amichevolmente mischiato culture, dialetti, parlate...

    Domenica 11 settembre, la giornata decisiva!
Arrivo in pista che non sono ancora le otto; l'aria è tersa, ma si prospetta indubbiamente una giornata calda.
La pista è ben ''lisciata''  e ancora umida, dopo le abbondanti innaffiate del sistema fisso di irrigazione.
C'e' il silenzio della campagna, meccanici e piloti sono intenti a trafficare, a ripulire, a controllare i modelli...
Dopo un pò si potrà accendere e i primi amati ronzii dei nostri 3.5 si faranno udire.
Durante la mattinata verranno disputate altre due qualifiche, per poi concludere con i quarti.
Ovviamente nei quarti vi era inserito anche il mio nominativo, partecipo nella sezione ''A'', ma ho poche speranze di passare oltre, in quanto solo in quattro avrebbero avuto questa opportunità e in mezzo alla dozzina c'erano nomi che io conosco bene e che solitamente mi stanno avanti: i due Zecchini, Leali e il polacco Radek...
Stranamente nessuno di questi menzionati passa, mentre invece riescono a infiltrarsi nella semi-finale Giannone, Boscain, lo straniero Abramic e il giovanissimo Devid Gava.
Pure nei quarti ''B'' i combattimenti sono cruenti.
Ingaggiano battaglia Marco Pessot e lo sloveno Erik Klanjstek, a coda di loro lo jesolano Bottosso che sportella con Pino Auletta...
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Di poco sotto le ore 13 l'uomo alto Jacopini impone lo stop motori per la meritata pausa pranzo e fino alle 14.30 in punto ritornerà la quiete sulla vasta area che ospita questo splendido impianto permanente.
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Con l'arrivo del pomeriggio rinasce in alcuni nervosismo e agitazione: tesi come corde di violino De Angelis, Bison, Ravelli e altri... la posta in gioco è molto alta ed è tutt'altro che semplice mettere il piedino nella rosa dei ''magnifici dodici''.
Viene concesso di entrare in pista ai semifinalisti della sezione ''A'': sei di loro potranno avanzare.
Il primo colpo di scena lo si ha con l'abbandono dopo poco più di dieci minuti di gara del pluricampione Marco Grandesso, seguito dopo poco anche dal meno noto Gava.
La battaglia ai vertici è tra Zanchettin e Jacopini, quest'ultimo in forma assolutamente smagliante.
In coda e vicinissimi anche Sala, Stocco, Sartorato e Rossi, tutti nel medesimo giro.
Solo questi potranno riaccendere i motori nella prestigiosa finalissima.
Nella sezione ''B'' c'è Tortorici, che fatica nei frequenti contrasti con il giovanissimo portacolori locale, Davidino Ongaro, mentre un pò più indietro si bisticciano (anche verbalmente) altri concorrenti come Bison con Pezzot, quest'ultimo verrà invitato ad abbandonare il palco pilotaggio a 9 minuti dal termine per comportamento scorretto e offensivo.
Non vivranno il sogno della finale anche altri nomi ben pronosticati: Auletta, De Angelis, Gabriele Bovio e lo stesso leader del noto squadrone jesolano, Miky Bison.
Si intrufolano invece Magi, Bottosso, Neri e Ravelli, oltre naturalmente al ''toscano celebre'' e al ''terribile moccioso''...

''La grande finale del Gp Efra''
    Il momento è magico, si percepisce nell'aria la strana energia che si portano addosso i ''dodici'' prescelti.
Sono circa le quattro del pomeriggio e ai margini del percorso il pubblico è numeroso.
Non siamo in una piazza o ad una sagra, pertanto, quelli che guardano sono tutti ''addetti ai lavori'': la schiera degli esclusi e i simpatizzanti in tenuta ''borghese''.
Quelli in alto sono tutti fortissimi.  Il direttore di gara Sandro Jacopini, imponenente e autorevole dall'alto del suo metro e novanta, solleva la bandiera tricolore e provoca l'inizio dei 45 minuti di battaglia.
I motori urlano sul rettilineo della partenza e subito si mettono al comando i migliori.
Dopo poco si mette in luce Carlo Jacopini che e' davvero in forma! Sconvolge tutti il suo passo... riesce a guadagnare abbondantemente anche su avversari di calibro altissimo.
Carlo è soddisfattissimo per come stanno andando le cose e tenta di rafforzare il suo vantaggio sui temibili Zanchettin e Tortorici; un pò meno scaltro è Davidino... questo nella prima fase della gara.
Un pò indietro altre belle cose da notare, ovvero i duelli tra Sala, Stocco Ale, Magi,  Sartorato, Ravelli... anche Bottosso, che insegue il coetaneo Neri, che a sua volta rincorre Stefano Rossi.
Ma dopo un pò iniziano svariati colpi di scena, provocati da eccellenti abbandoni.
Il primo a ritirarsi per rottura e Alessandro Magi.
L'amaro in bocca di lì a poco toccherà al nostro ''Mamo'' Sartorato, che per colpa di un guasto al servo, smetterà solo all'ottavo minuto.
Andrà a consolarsi con un bicchiere di birra anche ''Ravex'' Ravelli, che percorrerà i gradini in discesa del palco al 13°.
La malasorte aliterà anche sul collo di Zanchettin e Jacopini: entrambi al 14° minuto dovranno riporre il telecomando.
Ma la carneficina non si interrompe, perchè al 35° pure il lombardo Ale Stocco smetterà di disturbare i più agguerriti.
Rimangono in 6 piloti!
Ongaro a volte riesce ad avere la meglio su Tortorici, ma il toscano è una macchina da guerra... lo osservo: freddo, silenzioso, determinato; assume una stranissima posizione mentre guida, difficile da descrivere, perchè sta tutto appoggiato con il petto alla ringhiera, mentre le gambe sono arretrate, il corpo si delinea in una curva concava, scomoda, tiene i piedi accavallati... per tutto il tempo non si muove, in quella strano postura... controlla il suo makkinino che guizza preciso, nelle curve fa il pelo ai cordoli... splendido vedere Tortorici in azione!
Davide Ongaro non ha ancora 11 anni, ma ha un self-control pazzesco e insegue! Cerca di recuperare negli ultimi minuti i pochi metri che lo staccano dal capobranco... deve anche controllarsi le spalle: una pericolosa insidia di nome Sala gli mette il fiato sul collo...
Dietro a questi una grande battaglia tra Neri Daniele, pilota che commette pochissimi errori,  e Stefano Rossi, altro concorrente dal passo costante e preciso... Bottosso, mentre si trova all'inseguimento ha una fastidiosa spenta, per cui si deve accontentare di mantenere la posizione in cui si trova, poichè i primi avanti a lui hanno quasi 3 giri di vantaggio; Erik gareggia da soli 7 mesi! E' già una cosa eccezionale trovarsi in una finale tanto prestigiosa.
Manca poco al termine e ormai sembra tutto previsto; invece... ennesimo, inaspettato colpo di scena!
Si strappa l'antenna della Hobao di Tortorici, che non usa digitale, bensì utilizza ancora un 40.875... l'antenna deve esserci per forza! Il modello inizia a non rispondere correttamente e il fiorentino interrompe la sua calma ''inglese'' ed impreca! E' anche per lui giunta la sgradevole sensazione del ritiro: 42° minuto, il toscano chiude!
Ongarino tira un sospiro di sollievo e sorride... Manca pochissimo e si può appropriare del comandoì! Il suo simpatico ghigno fa trasparire la soddisfazione grande di aver vinto il ''GP EFRA 2011 di Sacile''... Bravo Ongarino... Bravissimo!

Intorno alle cinque del pomeriggio, si fa calare il sipario su questa splendida esperienza.
Le coppe sono destinate solamente ai finalisti, che, nonostante tutto soddisfatti, compresi i ritirati, sorrideranno orgogliosi di fronte agli obiettivi delle macchine fotografiche...
Non solo loro orgogliosi, anche tutti gli altri, compresi quelli esclusi fin dai quarti,
quelli che potranno dire: ''Io c'ero !!!''
           INDIANO CHI LEGGE!

Foto di Daniele Neri
Foto di Daniele Neri