Mortegliano (UD) - “Tsunami Park” Trofeo inaugurale


5 Maggio 2013


Prova unica off-road 1:8 scoppio/brushless

 

Un neonato di nome Tsunami... non giapponese, bensì friulano”

 

L'appassionatissimo Marco Bertuzzi, da anni accanito frequentatore di eventi amatoriali, che dalla provincia di Udine non disdegna trasferte impegnative verso le numerose località dove le gare sono più frequenti, ha deciso lo scorso anno di costruirsi ''sotto casa'' una pista vera dove potersi sfogare a volontà ed anche con l'obiettivo di arricchire e far crescere passione ed impegno nella terra friulana dove, a parte l'attivissima provincia di Pordenone, il modellismo è da diverso tempo un po' abbandonato e sicuramente in crisi.

L'azzardata iniziativa è costata a Marco tanto tempo e soprattutto molto sforzo, anche economico, ma alla fine il risultato ne è derivato eccezionale.

La curiosa denominazione che ricorda fenomeni devastanti ha origine, per così dire, in famiglia!

Tutto nasce perchè Rudy, suo figlio, a cui è stato dedicato il nome dell'impianto, fin da piccolino si è dimostrato vivacissimo e bizzarro e, spesso, se lo si perde d'occhio anche solo per un attimo, si inventa, oppure sta proprio provocando qualche guaio o qualche marachella... il soprannome di Rudy è per l'appunto “Tsunami”.

Anche durante la gara di domenica il moccioso non si è smentito, arrivando addirittura ad intralciare il passaggio dei modelli che stavano disputando la finale con una grande scopa che utilizzava in un momento certamente inopportuno; lui è così e tutti lo adorano proprio perchè è così... una ne pensa e cento ne fa!

 

Una imponente e solida struttura fatta di tubi innocenti consente di pilotare dall'alto su un percorso decisamente molto ampio, ma al tempo stesso ben visibile anche da parte di chi non possiede vista acuta.

Il tempo di percorrenza medio del tracciato risulta essere parecchio lungo: oltre il minuto per giro.

L'impressione di primo impatto è quella di poter utilizzare al top la potenza dei motori, invece, non si tratta di una pista velocissima perchè i tratti di rettilineo, molto frequenti e ben collocati, non sono eccessivamente lunghi; qui a Mortegliano anche i propulsori più ingordi riescono ad offrire consumi non esagerati.

Disseminati lungo il manto erboso ci sono vari gruppi di salti doppi, realizzati con distanze perfette, che i meno esperti preferiscono ''copiare'' in formula singola, ma dove i ''bravi'' fanno volteggiare i modelli con sinuose e armoniche parabole.

C'è del ''misto-stretto'' molto tecnico ed anche delle woops che sono più che altro atte a provocare rallentamenti in anticipo di curva.

Molto di effetto è uno spettacolare ponte che fa intersecare i passaggi di più modelli, alcuni che transitano sopra e altri sotto... unico problema che chi passa sotto deve percorrere circa cinque metri ''alla cieca'', sperando di essere dritto con il muso del macchinino; il progettista ha già in programma la sostituzione di questa struttura con una diversa fatta

''a rete'', per consentire la necessaria visibilità.

In conclusione di tracciato c'è una curva strettissima da affrontare a velocità praticamente nulla per via della presenza di tre ''mezzi-tronchi''d'albero, ed anche questo è elemento di corredo per rendere la cosa ancor più fantasiosa e variopinta.

Per concludere la descrizione di questa nuova pista, vorrei dire che il manto erboso è risultato ottimo e ben rasato, ma dopo gli svariati transiti dei buggy, le zolle di terra sono venute alla luce e il fondo è diventato anche molto ''bucato''.

Anche per questo ultimo motivo descritto, lo ''Tsunami park'', a mio giudizio, lo si può classificare come impianto di off di tipo tradizionale, adatto non solo per ''pollici esperti'', ma ottimo anche per corridori di media levatura ed anche per gli emergenti che sono in fase conoscitiva e di sperimentazione, quindi una ''location''perfetta per tutti i gusti e tutte le esigenze.

 

Questa gara aveva avuto già svariati rinvii a causa del meteo e Marco Bertuzzi si stava già organizzando per farsi togliere il malocchio...

Le previsioni del tempo dei giorni scorsi hanno fatto ben sperare di poterci trovare tutti insieme per conoscere una volta per tutte questa tanto nominata nuova pista di cui si erano viste solo delle immagini su internet.

L'imponente campagna promozionale effettuata sui noti canali mediatici aveva fatto dare assenso in preiscrizione a oltre 70 piloti, ma alla fine gli avventori, anche se non sono stati pochi, sono risultati nel numero di 55 teste.

 

Salgo in macchina prestino, poiché sul mio navigatore c'è scritto che devo percorrere quasi 120 chilometri...

Non sono tra quelli più distanti, perchè alcuni hanno molta più strada da fare, come quelli di Rovigo, Padova e Vicenza.

Riccardo Rondina è arrivato ancora ieri pomeriggio, così ha potuto testare il terreno anticipatamente e cenare con Marco e la sua famiglia.

Alle 8.30, quando poso i piedi sul luogo, sono già molti i gazebo aperti.

Più di qualche indigeno scherza e sottolinea che questa volta è toccato a me fare tanta strada per gareggiare...

Intorno non ci sono case, pertanto, possiamo subito accendere i motori e provare a volontà.

Il palco di pilotaggio, anche se molto capiente, pullula di frequentatori che si affacciano con i gomiti appiccicati alla ringhiera.

Rinuncia a correre e si presta per investire il ruolo di direttore di gara Romeo Bellotto, che, di concerto con il cronometrista Tosi, dopo foto di rito e breafing, fa cominciare alle nove e mezza in punto.

Sul palco le imprecazioni e qualche frase poco raffinata si odono facilmente e con chiarezza quando corrono i silenziosi ''Brushless', che sono i primi a fare le batterie di qualifica.

A seguirli gli F2 e poi i 14 F1.

Tra i sei iscritti alla categoria ecologica si distinguono il solito Paolo Sbrogiò, seguito da Braccia e poi dal locale Forgiarini.

In F2 i più bravi delle fasi antimeridiane sono Martin, Devid Maschio e Rondina, e, appiccicati a loro, Del Zotto, De Felice, Maschio Massimo e Bosa.

Alcuni F2 sono molto veloci e guadagnano parecchio soprattutto facendo in un unico guizzo i salti doppi, proprio come quasi tutti gli F1, dove dominano Pivato e De Marco, unici a percorrere sei giri nei cinque minuti, poi in scia Sartorato, Corona e De Angelis.

Nicola Zanella nelle qualifiche è disastroso a causa del malfunzionamento del proprio propulsore che non gli consente di concludere neppure una delle tre qualifiche a sua disposizione; nel pomeriggio partirà addirittura con il numero 13 sulla tabella e con un motore prestatogli proprio dal suo più diretto avversario, Nicola De Angelis.

Lo stesso accade pure a me, come a Zana: il mio 3.5, che sembra andare perferttamente, in ogni qualifica di punto in bianco si arresta e, come se non bastasse, nella terza batteria perdo un perno del braccetto superiore sinistro, per cui mi passo la pausa pranzo a trafficare e mangiare qualche costicina di maiale tra pinze e cacciaviti.

 

Invece, per tutti gli altri il pranzo è ottimo e il momento di socializzazione sotto ad un apposito tendone improntato per l'accadimento è gioviale ed amichevole.

A seguire il relax per digerire un po', poi, via subito con le finali!

 

Pomeriggio allo “Tsunami park”...

 

Finale Brushless

 

Cominciano i brushless, anzi... continuano, perchè questa categoria, per via della complessa sostituzione dei pacchi Li-po, deve svolgere 3 finali da 10 minuti cadauna per poi avere un risultato cumulativo, pertanto, già al mattino era stata svolta la prima fase ed ora, fanno la seconda, per poi terminare dopo la prima delle finali degli F2 con la terza ed ultima finalina che loro compete.

I concorrenti sono solamente sei e, sinceramente, lo spettacolo non è più di tanto vivace, soprattutto per via della grande estensione del tracciato, ma non solo, bisogna dirlo, questi piccoli missili che non fanno rumore non regalano lo stesso effetto dei cuginetti che funzionano a scoppio.

A brillare è nuovamente Paolo Sbrogiò che si destreggia alla grande e si intasca il dominio assoluto per ben due delle finali, primeggiando, come nelle qualifiche, su Antonio Braccia e Giovanni Forgiarini.

 

Finale F2-C

 

Nella F2 scoppio viene adottato come criterio il divertente e stimolante ''Bump-up'', con 13 concorrenti in griglia di partenza nella ''C'', e di cui solamente due potranno fare il balzo in avanti per poi concorrere nella ''B''.

Ho cambiato il propulsore ed anche sostituito la frizione, ma la partenza mi avvilisce con una spenta proprio quando la bandiera si solleva per lo start.

Zanella, che mi fa da motorista, riavvia rapido il macchinino e, solo soletto, mi metto in marcia per riprendere tutti gli altri, già ben distanti.

Mentre inseguo sento che Ernesto cita i primi, ovvero Tonello, Didier, Cavallaro e Dal Fabbro.

Piano piano, senza errori, mi avvicino alla zona di “comando cordata”.

La battaglia tra Tonello e Cavallaro è accesa, ma quello di Rovigo ad un certo punto clamorosamente spegne e lascia i giochi in mano agli inseguitori.

La mia rimonta è notevole e arrivo anche alla terza posizione, ma la frizione ad un certo punto si incolla alla campana e per poter concludere sono costretto a guidare sempre con l'acceleratore aperto, senza mai sfiorare lo stick del freno,..

Nella fase finale Tonello se ne va via in solitaria, mentre fanno battaglia per passare avanti Grassi e Didier, che chiudono a soli dieci secondi l'uno dall'altro: passa Gianni Grassi.

 

1) Davide Tonello

2) Gianni Grassi

3) Genero Didier

 

Finale F2-B

 

Nella griglia di partenza i più avvantaggiati sono Filippo De Odorico,

Silvano Rossetto e Massimo Dalla Riva, ma nessuno di questi tre corridori al termine della prova riuscirà a montare sul podio.

I problemi cominciano subito per il forte Rossetto, che getta la spugna dopo soli tre minuti per rottura. Rottura del modello anche per un altro buon pilota della ''new generation'', ovvero Stefano Silvestrin; stessa sorte anche per Gianni Grassi, ma a lui il fermo macchina avviene dopo il ventesimo minuto.

Nella mischia si destreggia benissimo Luca De Marchi, ma spesso il suo modello viene affidato ai meccanici, i fratelli Del Zotto, che riavviano e ritoccano le viti del carburatore con insistenza.

Un emergente si fa notare, si tratta di un pilota ancora in età adolescenziale che gira davvero bene, Enrico Rampado.

Enrico prende il largo e lascia a bisticciarsi tra loro il rovigotto Daniele Caredda e Samuele Bonetto, che chiudono entrambi con gli stessi giri ma con numerosi secondi di differenza.

 

1) Enrico Rampado

2) Daniele Caredda

3) Samuele Bonetto

 

Finale F2-A

 

Probabilmente il 2013 sarà l'ultimo in categoria F2 per alcuni dei piloti che sono raggruppati in griglia di partenza qui a Mortegliano nella ''A''.

Hanno infatti potenzialmente raggiunto i requisiti per fare l'ambito transito personaggi come Giordano Martin, e, certamente almeno uno dei due Maschio, mi riferisco al giovane Devid.

E' proprio Devid a dominare le prime fasi della finale di cui sto descrivendo ed è subito lotta con lo jesolano Martin.

Ma il modello del ragazzo non funziona adeguatamente e presto lui comincia a manifestare insoddisfazione al suo motorista, lo zio Leonardo Pivato.

Lo sconforto ha supremazia sulla ragione e, poco ragionevolmente, Maschio jr. si ritira all'undicesimo minuto.

La leadership viene però presa in pugno da Caredda, che stacca considerevolmente Martin e tutti gli altri, appropriandosi indiscutibilmente dello scettro di comando. Nella leadership c'è comunque Massimo Maschio, in terza posizione, che difende i colori della onorevole stirpe.

Durante la prova si vedono delle belle cose anche da parte di Luca Bosa, rientrato in scena dopo lunga assenza, poi Sartore, Del Zotto e Rondina; hanno dei problemi e non riescono a brillare il piccolo Gianmarco Franzolini ed anche Enrico Rampado, andato così bene nella ''B''.

Vidoni e Covre fermano il macchinino ancora all'inizio della gara per rottura.

Anche per questa finale non si avvertono scontri ravvicinati, sempre per via della notevole estensione del percorso, c'e' un po' di suspance nella conclusione di Martin in lotta con Maschio, mentre Caredda amministra agiatamente il proprio vantaggio fino allo scoccare del 30°.

 

1) Daniele Caredda

2) Giordano Martin

3) Massimo Maschio

 

Finale F1

 

Come sempre accade nelle gare, il bello viene alla fine...

E alla fine corrono i più forti, gli F1 del triveneto.

Pivato ha la responsabilità di fare da apripista, avendo sulla tabella il prestigioso numero 1, ma fin da subito gli viene tolto il capo della corda a cui sono appesi fortissimi corridori.

E' Nicola De Angelis dopo pochissimi minuti a balzare in prima posizione e dietro a lui, con devastante rimonta il solito padovano Nicola ''Zana'' Zanella.

Tra i due si innesca una spettacolare disputa che accende l'interesse del pubblico e non ci sono occhi che per i due amici-nemici che guizzano e volteggiano con le loro Mugen, che svolgono egregiamente il loro dovere di ottimi macchini.

Nelle prime fasi della finale risfodera il suo smalto anche Stefano Moretti e non solo, pure il friulano Missio viene spesso citato come figurante nelle prime posizioni.

Altri piloti sono meno fortunati e tra questi il solito Francesco Corona, che dall'inizio del 2013 ha ''la nera'' addosso e difficilmente chiude una gara...

Interrompono in anticipo, seppur in momenti diversi anche Moretti, Bertolini, De Marco e Giust... una vera carneficina!

Ma torniamo a parlare di questa finale nelle sue fasi più emozionanti...

Stavo dicendo di Zanella e De Angelis; i due ''Nicky'' stanno battagliando e ad un certo punto per il trevigiano cominciano le spente... Zana profitta immediatamente e, sparato, si mette davanti.

La scivolata indietro per De Angelis è rovinosa e si fanno sotto anche altri temibili: ecco spuntare Massimo Sartorato, che, con il suo solito passo veloce e preciso, tira fuori tutti i pregi della sua Hong e si caccia di prepotenza dietro al leader.

Missio comincia ad essere affaticato e non regge agli attacchi di Leo Pivato e Denis Fabro; più distanti Silvestrin e Bettin.

De Angelis, insoddisfatto e deluso abbandona il palco al 15 minuto, lasciando aperti i giochi a degni corridori quali quelli appena detti.

Zanella, ben diretto dai suggerimenti del suo incantevole motorista ''Lucia'', amministra con tranquillità il vantaggio cospicuo su Sartorato e si Pivato e chiude vittorioso acclamato da uno scroscio di applausi e molta eccitazione da parte di tutti coloro che hanno assistito ad una finale tanto bella.

 

1) Nicola Zanella

2) Massimo Sartorato

3) Leonardo Pivato

 

La pista di Mortegliano ha regalato soddisfazione e apprezzamenti.

Ancora qualche ritocco e qualche modifica e poi tutto sarà perfetto.

Perfetto è stato di certo questo evento inaugurale, terminato con una premiazione ricca ed anche ghiotta, perchè per i migliori sono stati elargiti, oltre a ricche sacche di spesa, anche salami e formaggi della zona...

Zana si è messo sotto il braccio una forma intera di formaggio stagionato saporito del peso di quasi 5 chili...

Marco Bertuzzi ha palesi segni di stanchezza sul suo volto, ma la gioia disegnata negli occhi, per aver dato a tutti una splendida giornata.

E mentre quelli del ''popolo del modellismo'' si salutano e se ne vanno strombazzando con le autovetture cariche, il piccolo Rudy ''Tsunami'' si aggira pericolosamente in bicicletta cercando qualche nuova idea per fare danni...

                   IN-DIANO

 

 

 

TROFEO INAUGURALE ''TSUNAMI PARK'' - 05.05.13
Per scaricare i cronologici completi di questa gara, gentilmente concessi da Ernesto Tosi, fai click qui...
05.05.2013_Tsunami_Park_Mortegliano.pdf.
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