Ho scelto un “Vega” per amico...

 

Vega T6 Colt Evolution” 3.5 cc

 

(Test, impressioni, commenti e riflessioni dell'Indiano)

 

 

Come è ben noto, sono appassionato modellista da diversi anni e, nonostante la passione intensa, le mie capacità di ottenere luminosi risultati nelle competizioni non è mai stata così elevata da portarmi sotto ai riflettori e sopra ai podi degli eventi importanti... Ma la mia presenza assolutamente assidua a tutte le gare possibili e immaginabili, soprattutto nell'ambito amatoriale, ha in qualche modo reso nota la mia fama, pertanto, c'è pure chi pensa che possa essere un adeguato investimento pubblicitario fornirmi in prestito materiale modellistico da provare e testare.

A tal proposito, ecco che Michele Bison, titolare di un'autorevole attività commerciale presente nel settore da tantissimi anni, ubicata nella nota località balneare veneta di Jesolo, ha pensato bene di mettere a mia disposizione e, sottolineo ''in prestito'', un motore Vega, corredato di tutto il necessario utile per questo assaggio di prova, compresa la miscela Jet's ''Ngr-25'', consigliata per non avere sorprese e soprattutto per un risultato ottimale.

 

Questo esperimento è stato piuttosto una sorta di simpatica simbolica scommessa, per vedere se con questo motore sarei stato in grado di ultimare 4 gare senza problemi e soprattutto senza le fastidiose ''spente'', che mi sono spesso accadute durante molte competizioni a cui ho partecipato, che ogni volta mi hanno provocato malumori e insoddisfazioni.

Le 4 giornate di test scelte sono state le prove del campionato Nord-est 2013 “Clubs Affiliati U.I.S.P.”, il cui calendario si è sviluppato partendo dal cocente mese di luglio, fino all'ultima data del 13 ottobre, svoltasi proprio sul terreno di Jesolo.

Pertanto, si è trattato di un test davvero eterogeneo, se si considerano, oltre alla temperatura dell'aria, anche le variopinte ubicazioni: subito dopo il rodaggio, l'assaggio sulla pista di Gemona, piuttosto veloce, ma molto polverosa e sdrucciolevole, la cui gara si è disputata con caldo prettamente estivo e afoso, poi Cimavilla, dove il fondo era costituito da erba ben rasata e il tracciato veniva percorso con velocità medio-alte e, in questo luogo, la temperatura dell'aria di settembre faceva soffrire meno i propulsori, quindi, ancora nello stesso mese, un'altra prova vicino ad Oderzo, presso i laghetti di Rustignè, dove un disegno abbastanza tortuoso, con fondo durissimo, imponeva accelerazioni progressive ed uso abbondante dello stick del gas/freno, infine l'ultima gara, a Jesolo, con aria meno calda a + 20° circa, su un circuito davvero completo di tutto, ovvero tratti di misto/stretto, un rettilineo piuttosto lungo, ma non esasperante, ed anche salti e woops.

 

Prima di esporre le mie impressioni, vorrei sottolineare che il mio stile di guida non è aggressivo, sono solito far lavorare molto i differenziali e poco il freno, cerco di fare curve strette con il motore in rilascio piuttosto che in accelerazione, evitando il più possibile derapate del retrotreno; se i rettilinei sono eccessivamente lunghi, preferisco far respirare il motore per qualche attimo, piuttosto che ''tirargli il collo'', la mia tendenza mi porta a pilotare con prudenza e cautela con lo scopo di commettere il minor numero di errori possibili, insomma, i motori tendo a trattarli bene!

Questo Vega T6, che ho montato sulla mia Mugen, nella prima gara di Gemona, in particolar modo nelle prime fasi mattutine, si è dimostrato piuttosto goffo e un po' ''strozzato'' nei tratti dritti, mentre invece sul misto/stretto la sua morbida progressione mi ha davvero entusiasmato, poiché il modello è riuscito a rimanere perfettamente in carreggiata, senza alcuna forma di scodinzolo nonostante la scarsa aderenza; sono comunque certo che la scarsa potenza negli allunghi sia stata provocata dal fatto che il 3.5 era appena uscito dal rodaggio e quindi necessitava ovviamente di consumare ancora un po' di litri di miscela per ''slegarsi''.

Durante le fasi pomeridiane il rendimento del motore è stato meno produttivo rispetto al mattino, ma bisogna tener conto che il polverone divenuto più consistente dopo mezzogiorno ha intasato e oppresso il filtro dell'aria; nella circostanza di cui sto descrivendo, molti motori di altri concorrenti alla fine erano addirittura sabbiati, quindi da buttar via, mentre il Vega è rimasto perfettamente integro grazie all'ausilio di un olio speciale di marca Jamara, opportunamente impiegato con questa condizione.

Al termine di questa giornata, la mia impressione è stata piuttosto positiva, anche perchè non ho mai avuto spegnimenti, cosa che detesto... unico elemento che mi ha lasciato un po' perplesso è stato l'esagerato consumo: infatti nella mia finale sono stato costretto a rifornire ogni volta a 6 minuti con il serbatoio che si è presentato puntualmente quasi a secco!

Durante la seconda sperimentazione, a Cimavilla, l'aderenza delle gomme ha fatto affaticare meno i motori, quindi anche il mio T6 si è rivelato meno ingordo di carburante, ma il consumo è rimasto di nuovo su parametri troppo elevati. Migliorato, ma non di molto, anche il rendimento in rettilineo, dove il canto, che usciva dalla marmitta sempre di marca Vega, è risultato meno rauco rispetto alla volta prima. La mia personale opinione positiva si è ulteriormente rafforzata, perchè, di nuovo è risultato gradevole l'utilizzo morbido di questo motore dai ''modi gentili'' nei tratti lenti e sulle curve tortuose. Anche a Cimavilla il motore è rimasto sempre acceso!

La sorpresa grande è arrivata con la 3° prova di questo campionato, a Rustignè, dove le zolle secche hanno favorito massima presa per le gomme e il T6 ha cominciato a mostrare i muscoli anche in rettilineo. Alcune volte la mia Mugen si è ritrovata con l'avantreno sollevato in impennata grazie alla possente spinta e sono stato finalmente in grado di contrastare i miei avversari in duelli ad armi pari anche sui tratti veloci.

Quindi, dopo circa 4 litri post-rodaggio, il motore sfodera il suo potenziale e dimostra l'efficienza piena delle 6 porte di cui è dotata la sua camicia.

L'entusiasmo di poter scatenare la cavalleria ha però riconfermato la tendenza a bere di questo gioiellino di micromeccanica: impossibile rifornire a sette minuti e mezzo!

Dimenticavo... pure a Rustignè motore sempre in moto!

Già dopo la data del ''Model Nitro Rc'', questa strategia di marketing ha cominciato a dare i suoi frutti e parecchi piloti si sono avvicendati nel domandarmi impressioni, pareri, informazioni e curiosità su ciò che mi è stato affidato.

Ho consigliato con sincerità questo prodotto, che ho voluto definire con un aggettivo che spiega molto: l'ho definito ''generoso''.

Ho scelto di parlare di generosità, poiché l'erogazione progressiva partendo dai bassi consente di pilotare senza che il modello possa dimostrarsi scorbutico, ed anche quando si affrontano i salti, non c'è il rischio che si sollevi scomodamente l'avantreno; generosità perchè un motore che non spegne consente di fruire degli sforzi che si fanno per guadagnare i preziosi secondi che poi determinano i risultati; un motore generoso, perchè quando lo si lancia a tutto gas l'allungo è possente ed energico.

Nell'ultima prova di questo test effettuata a Jesolo ho constatato il costante miglioramento riguardante le prestazioni di questo metallico oggetto, che ha raggiunto la propria ottimale forma fisica già intorno ai 6-7 litri di utilizzo.

A Jesolo, intorno alla zona centrale del tracciato c'è una sorta di anello da percorrere con andatura sostenuta sui lati destro e sinistro e particolarmente alta nel tratto opposto al palco di pilotaggio: il T6, facendo echeggiare forte la propria voce, mi ha consentito addirittura di staccare con considerevoli vantaggi alcuni concorrenti con cui mi sono ritrovato ''fianco a fianco''.

Durante queste sperimentazioni molto varie, non sono mai state registrate le viti del carburatore, che è rimasto con la medesima impostazione fin dalla gara di Gemona, mantenuta invariata fino all'ultimo giorno di test.

La carburazione piuttosto ''grassa'' è stata scelta volutamente per non correre rischi di rottura, ma naturalmente questa soluzione è andata a scapito dei consumi, che, come si è scritto spesso in questo racconto, sono l'unico evidente difetto del Vega.

Michele Bison, ideatore di questa iniziativa, afferma che per avere soddisfazioni adeguate con questo motore, prettamente costruito per l'uso in off-road, è necessario sostituire intorno ai 10 litri i cuscinetti e controllare la biella intorno ai 15 litri

Ho sentito anche l'opinione di Nicola Zanella, ottimo pilota, ma anche preciso manutentore, il quale invece sostiene, dopo aver posseduto personalmente questo propulsore, di non aver mai avuto alcun problema e non aver mai sostituito nulla fino a ben 30 litri di utilizzo!

Per concludere, posso affermare di essere davvero rimasto soddisfattissimo di questa esperienza, sotto tutti gli aspetti, perchè la mia opinione di modellista pilota, più che di tecnico, è stata considerata preziosa ed esaustiva.

Il Vega T6 “Colt Evolution” mi è piaciuto proprio tanto e lo posso tranquillamente consigliare soprattutto a consumatori che pretendono un buon rapporto qualità/prezzo e piloti con capacità medio/alte; non solo, ritengo che anche i neofiti, i quali non sono di certo adatti all'uso di motori troppo ''cattivi'', possano essere inseriti nel target a cui proporlo, proprio per via della sua morbida progressione partendo dai bassi regimi.

Indiano

 

**Nota**

In questo test, al motore Vega T6 “Colt Evolution” 21 sono stati abbinati i seguenti elementi di corredo:

 

CANDELA VEGA N.5 STD, SCARICO VEGA OFF ROAD, VOLANO E FRIZIONE HONG-NOR, MISCELA JET'S NRG-25, FILTRO ARIA JAMARA, OLIO PER FILTRO JAMARA, PIGNONE HONG-NOR 14 DENTI