Torre di Mosto (VE) 1 Dicembre 2013

Org. By TDM-PARK (Pista permanente)

 

Gara del Salame – Automodelli buggy 1:8 scoppio/brushless

 

Ferdy Carrer e Nick Baggio, prodi alfieri di ‘’King Ravex’’…”

 

 

Reportage:

 

Un’altra gara che ha subito qualche slittamento di data è quella affidata alla regia del ‘’Tdm-park’’ di Torre di Mosto, prorogata fino all’ 1 dicembre per cause meteo.

Ma la costanza e la tenacia di questi organizzatori sono state premiate da una splendida giornata, con aria secca e tersa, con neppure una sola nuvola nel cielo, solamente con un po’ di fastidioso vento freddo, da cui ci si è riparati con pesanti giubbotti e cappelli di lana.

Da quando è sorta, questa pista ha subito delle costanti e periodiche manutenzioni, ma soprattutto delle efficaci opere di miglioramento delle strutture che la costituiscono.

La conduzione dell’impianto è di tipo prettamente “familiare” e l’operosità e la passione di alcuni componenti della famiglia Fingolo, hanno dato e danno frutti, nonché buoni risultati tangibili.

Sondando tra i concorrenti e chiedendo esplicitamente pareri un po’ qua, un po’ là, ne è derivata un’opinione unica e assolutamente positiva: impianto davvero bello!

La dimensione di quest’area è media e praticamente tutti gli spazi disponibili sono stati ben sfruttati; ciò determina ottima visibilità in ogni punto.

L’altezza del palco di pilotaggio, ampio, solido e accogliente, consente di vedere bene anche sui lati estremi.

Proprio dinnanzi al sopraccitato palco è stato posizionato il rettilineo principale, non eccessivamente lungo, in grado, pertanto, di non impiccare anche i meno potenti motori ‘’3-porte’’.

Il ‘’misto-stretto’’ è stato collocato in più punti e i salti, moltissimi, sono di varia natura: alti e lunghi alcuni, altri con volo a ‘’parabola’’… presenti anche alcune woops per aumentare la difficoltà.

Le ‘’Ciliegine sul dolce’’ sono rappresentate da una splendida curva in parabolica e da un ponte fatto con rete, pertanto trasparente, dove è di grande effetto l’incrociarsi dei modelli che transitano sotto e sopra rispetto allo stesso.

Le attrezzature complementari sono più che accettabili: aria compressa, acqua e, utilissima, una cabina toilette con wc chimico.

L’area ristoro non è permanente, ma viene allestita ad ogni occasione di gara una estemporanea tendopoli che produce lo stesso la sua degna funzione.

La critica più palese va fatta in merito al mancante impianto di irrigazione, che potrebbe essere motivo di disagio non in questa stagione, bensì nei mesi caldi, in cui con certezza questo tipo di terreno farebbe alzare nell’aria polvere intensa e sottile, ma ci risulta che si tratti dell’imminente prossimo progetto da sviluppare da parte del ‘’Tdm-Park’’.

 

Non nego che con questi primi freddi la voglia di restare sotto le coperte alla domenica mattina è molto molto forte, ma la grande passione per le gare di macchinette supera e scavalca tali ‘’brutti pensieri’’.

La sveglia suona che fuori è ancora buio, ma del resto è opportuno arrivare a Torre di Mosto non più tardi delle 8 del mattino… in questa stagione le gare devono chiudersi nel primo pomeriggio, sia per il freddo, ma soprattutto per il repentino calare della luminosità intorno alle quattro, quattro e mezza massimo; ecco il motivo per cui si comincia quasi con il canto del gallo…

Arrivo sul posto e riesco a parcheggiare la mia Ford molto vicino al cancello di ingresso, quindi non devo fare molta fatica nel trasbordare le mie cose.

Gli avventori sono davvero parecchi e, con sorpresa, constato che il numero di iscritti è ottimale, anche per consentire idoneo rispetto della tabella di marcia: 41 piloti presenti… niente male!

A comandare i pulsanti del cronometro e a far udire nell’aria la propria voce è Marco Turchetto, valido collaboratore del noto Ernesto Tosi, che fin da subito impartisce comunicazioni e direttive, coadiuvando Luca Fingolo, il caposaldo di questa organizzazione.

La formula di gara scelta è con “Categoria unica”, in cui vengono addirittura inglobate anche alcune macchinine con propulsione brushless; insomma, la modalità che viene adottata in molte gare che si fanno in alcune regioni confinanti, come ad esempio l’Emilia Romagna.

Grazie ad una buona propaganda pubblicitaria e mediatica di cui personalmente mi sono occupato, mi accorgo che tra i 41 iscritti  c’è anche la presenza di molti nomi nuovi, mai sentiti o conosciuti prima, che hanno trovato il coraggio di abbandonare allenamenti e prove in solitaria, su campetti improvvisati o piazzali; questi concorrenti, titubanti ed anche un po’ spaesati, si trovano ora fianco a fianco magari con i celebri Ravelli o Pezzarini, con Baù, oppure ancora con Zini… stupendo!

 

Durante le qualifiche il miglior risultato lo offre uno di quelli che corrono senza far rumore: Paolo Sbrogiò.

Il più forte degli ‘’scoppio’’ è Tiziano Ravelli, il quale mette in gara il modello che userà nel 2014, l’ultimo gioiellino tecnologico marchiato Kyosho, fornitogli a prezzo vantaggioso da Lorenzo Stabile, operatore del settore che sta accogliendo sotto la propria ala con parziali sponsorizzazioni piloti di buon livello, come appunto Ravelli, ma anche il giovanissimo e promettente Eugenio Barbagallo.

Tra i forti delle qualifiche si fanno notare anche Nicola Baggio ed Andrea Zini, mentre un po’ arretrati troviamo il vicentino Fausto Baù e l’udinese Daniel Pezzarini.

Mattinata da dimenticare per Massimo Simionato ed anche per Bonetto, che finiscono rispettivamente nella finale ‘’D’’ e ‘’C’’.

Prima del pranzo si decide di disputare la prima delle quattro finali previste, ovvero la ‘’D’’, il cui start viene provocato alle 12.30 in punto.

E’ mia intenzione fare qualche cenno su tale prova, ma provvederò solo dopo aver detto qualcosa sul pranzo.

 

La quota individuale per poter consumare un pasto caldo è adeguata e onesta.

Naturalmente il menù è unico, ma assolutamente completo e soprattutto di qualità eccellente.

La pennette all’arrabbiata sono squisite, ma ancora più buono è il secondo, costituito da saporito musetto che va davvero a ruba e che ci contendiamo per il bis; contorno di fagioli e cipolla e patate al forno… tutto fatto in casa!

Per chiudere, a braccetto con il caffettino di rito, vengono offerte delle fette di torta al cioccolato buonissime, ma davvero ancor più buona (non l’avevo mai mangiata in vita mia…) è la torta alla menta/cioccolato… una cosa incredibile!... (senza che nessuno mi vede, me ne imbosco nelle tasche un paio di fette: indiano ladruncolo da strapazzo…).

 

Finale “D”

Tutte le finali sono rigorosamente da 30 minuti cadauna e a darsi battaglia prima della pausa pranzo sono i corridori della ‘’D’’.

Tra questi concorrenti, due incappano prestissimo nella malasorte, terminando quasi subito; o meglio, Tommaso Begelle fa un unico giro di pista, mentre, con la sua Mugen Eco6, il neofita Luca Brunetta fa una sosta di ben 18 minuti dopo il terzo passaggio, ma anche il rientro non è produttivo, perché anche questo è un ennesimo flop che lo fa concludere in modo definitivo al 23° minuto.

Situazione simpatica per la presenza in contemporanea di padre e figlio: Ewald Di Lenardo combatte contro il piccolo Fabio, ovviamente con correttezza e lealtà…

In una finale dove impera confusione e poca regolarità nell’intivare le corrette traiettorie, si barcamena in qualche modo il bravo Massimo Simionato, costretto frequentemente ad evitare modelli bizzarri che gli transitano a destra e a manca.

Questa finale, nel suo complesso, non risulta particolarmente spettacolare, ne ci sono momenti di lotta o bega tra i concorrenti, solo un po’ di sfida tra Silvio Ballello, Di Lenardo Ewald e un’altra ‘’new-entry’’, ovvero Cristian Tiziano.

1) Massimo Simionato

2) Silvio Ballello

3) Ewald Di Lenardo

 

Finale “C”

In questi trenta minuti di gara le cose vanno un po’ meglio e soprattutto ordinatamente rispetto a quelli disputati per la ‘’D’’.

Sul palco pilotaggio si contano 11 teste, ma non riesce a muovere la propria Losi, neppure per un giro, Nicola Cavallaro di Rovigo.

Quasi arrampicato alla staccionata protettiva del palco, c’è anche il piccolissimo e dolcissimo Ricky Simionato, figlio di Massimo, che, a soli 6 anni di età, è già in grado di dare del filo da torcere a consumati corridori di macchinette.

Ma per il frugoletto la sfortuna gli si appoggia sulla spalla ed è, pertanto, costretto al fermo definitivo dopo soli 5 minuti di gara scarsi.

Sorte sventurata anche per Riccardo Castenetto, che percorre in discesa i gradini del palco al dodicesimo minuto.

 

Io stesso ho problemi, con il differenziale centrale che si ingrippa e blocca il modello continuamente… non mi accorgo subito del problema, supponendo di avere le batterie scariche della Futaba 3vc, pertanto, per svariati minuti traffico insieme a Bellin per rientrare in disputa prima possibile. Altro con la nera addosso, anche Fabrizio Ganis, che arresta il modello al 23° per rottura.

A parte questi contorni piuttosto spiacevoli, fanno invece una grande performance Samuele Bonetto, Stefano Maman ed anche Cristian Fattoretto, che muovono regolari e senza errori, battagliando tra loro a ravvicinata distanza.

Di poco indietro altre belle sfide e duelli tra Ivan Bonzagni “Cinegro” (prima gara per lui…), che bisticcia con Samuele Treschi; non molto in forma Lorenzo Stabile di Gorizia.

1) Samuele Bonetto

2) Stefano Maman

3) Cristian Fattoretto

 

Finale “B”

In questo gruppo di piloti si nota la presenza di alcuni F1 tradizionali, ma anche di fortissimi F2…

Il pilota che arriva da Gallio, vicino ad Asiago, ovvero Fausto Baù, con la sua regolarità, il suo passo costante e preciso, la sua pacatezza, parte subito alla grande e macina giri su giri, come se tutti gli altri in gara con lui non esistessero.

‘’Botte da orbi’’, invece, per il suo seguito, dove ci sono momenti magici e di effetto un po’ ovunque.

Vera sfida tra Barbagallo, Pezzarini e Scantimburgo, ma verso la fine del tempo, nell’ultimo terzo di gara il friulano Pezzarini ha più di qualche ‘’spenta’’ e lascia soli gli altri due che fino all’ultimo si contendono i gradini del podio.

Splendida gara per Denis Bellin, in evidente crescita di capacità, che si vede soffiare la degna quarta posizione per un maldestro recupero di Lorenzo Stabile , che palesemente si attarda un po' troppo nel raddrizzargli il modello: per soli due secondi il piccolo deve lasciare la propria soddisfazione nelle mani di Licio Dalla Marna, che sul traguardo lo precede.

Bella prestazione anche in centro classifica, dove girano bene Bolognini, anche lui di Rovigo, Stefano Lorenzoni di Udine e il vicentino Giovanni Grassi.

Matteo Brunetta, proveniente dal mondo del ‘’pista’’, deve ancora mettere a fuoco l’utilizzo dei modelli in ‘’off’’ e fa dei giri a volte perfetti e veloci, altre volte disastrosi con continui ruzzoloni e capriole della sua Mbx6.

1) Fausto Baù

2) Roberto Scantimburgo

3) Eugenio Barbagallo

 

Finale “A”

Tutti i concorrenti di questa finale sanno bene che se c’è ‘’King Ravex’’ è davvero una battaglia dura quella da disputare.

I suoi più prossimi avversari possono solo sperare che lui possa avere qualche incertezza con l’uso del modello Kyosho appena acquistato, ma Ravelli è un predisposto naturale, pertanto, la confidenza con la ‘’feroce bestiolina’’ la prende in tempi repentini.

Paolo Sbrogiò, velocissimo con la sua brushless, è consapevole che avviene il calo di rendimento quando le li-po cominciano ad andare giù di carica e soprattutto sa bene quanto incida la complessa sostituzione delle stesse, dove si perdono preziosissimi attimi; pertanto, Paolo accetta la quasi totale convinzione di non poter ambire alla vittoria assoluta, nonostante il suo altissimo potenziale glielo consentirebbe.

Brillantissimo e particolarmente in forma oggi è Nicola Baggio, che ha una giornata buona e il modello che va alla grande.

Dietro ai due ‘’petardi’’ appena citati sudano davvero tantissimo per il terzo posto un manipolo di assatanati inseguitori, che, con grandissimo spettacolo si alternano ripetutamente con sorpassi, scambi di classifica, qualche errore ed anche qualche colpetto poco trasparente… nel gruppetto, oltre a Sbrogiò, anche Dimitri Trevisiol e Ferdy Carrer.

Un po’ arretrati, ma ben agguerriti e tutti insieme in lotta l’uno contro l’altro Pivato, Braccia, Zini e Scattareggia; questi quattro concorrenti chiuderanno la gara con i medesimi 43 giri e vicinissimi tra loro.

Un podio davvero indovinatissimo e meritato, dove Ravelli continua a mostrare la sua indubbia supremazia, dove Nicola Baggio esibisce i suoi possenti muscoli e dove, finalmente dopo tanto tempo, riesce a brillare per le sue notevoli qualità anche Ferdy Carrer, rimasto fino ad oggi un po’ in sordina…

1) Tiziano Ravelli

2) Nicola Baggio

3) Ferdinando Carrer

 

Marco Turchetto, che ha offerto una prestazione impeccabile ed eccellente, sia in veste di cronometrista, che di cronista,  comincia a spegnere il computer e a staccare le spine delle sue apparecchiature; noi ci si reca sul luogo dove viene fatta la premiazione, che vede la consegna di una bottiglia di vino e di un pesante salame veneto per ogni concorrente iscritto, nonché, per i candidati al podio, dei premi più ricchi e consistenti.

Noi modellisti abbiamo animo semplice e ‘’cuore di bambino’’, pertanto, quando arriva il momento di citare i nomi ad uno ad uno di tutti gli avventori, facciamo gran festa e rumore intriso di allegria.

Gli applausi escono spontanei ed intensi per tutti… con la stessa intensità sia per ‘’i miti’’ ed i migliori, che per quelli alle prime armi, magari vincitori della finale ‘’D’’… noi siamo fatti così!

                             Dario detto ‘’L’Indiano’’

 

 

Per visualizzare e scaricare i cronologici di questa gara, gentilmente concessi da E.TOSI, fai click qui...
01.12.2013_TDM.pdf.zip
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