Jesolo (VE) 13.10.2013

IV° Prova campionato 2013 “Clubs affiliati U.I.S.P. Nord-Est”

Buggy 1:8 scoppio

 

"Forgiarini e Pittini... da Gemona con furore!"

 

 

Reportage:

 

“Ed anche questa è fatta!”... Il campionato del

Nord-Est intitolato “Clubs Affiliati U.I.S.P.” è giunto alla sua data conclusiva.

La splendida idea di partorire questa serie di quattro gare, la cui gestione è stata presa in carico da alcune tra le più note aggregazioni modellistiche della nostra zona, ha avuto un successo davvero consistente e, se vogliamo, pure oltre le comuni aspettative.

La soddisfazione per i gruppi di Gemona, i “Kanae team”, di Cimavilla, “Model Nitro Rc”, quelli di Oderzo, “Team Opitergina Corse, e quelli di Jesolo, “Model Racing Club”, è stata davvero intensa e consistente.

Molti concorrenti hanno marcato il cartellino per tutte le prove in calendario, altri, considerata la buona eco prodotta man mano che si effettuavano le date, si sono presentati solo ad alcuni degli eventi.

La piccola pista di Jesolo, forse un po' spartana e per così dire simpaticamente “casereccia”, piace davvero tantissimo soprattutto a corridori di capacità media, ma non solo, tale impianto di certo non viene disdegnato neppure dai cosiddetti ''Pollicioni''; si tratta infatti, per chi non la conoscesse, di un appezzamento di terreno fatto di argilla mista a sabbia, quindi molto drenante e non esageratamente polveroso durante la stagione calda, dove gli spazi sono stati sfruttati il più possibile e dove si trova un concentrato di tutte le componenti necessarie per avere un buon ''off-road'' vecchio stile, ma anche con dei tratti dove si percepisce la modernità di attuali canoni realizzativi che attingono dal modello ''americano''.

Unico problema, riscontrato ed ammesso dai gestori stessi, si è rivelato la difficoltosa possibilità di contenere tutte insieme le 12 macchine omologate per le prove finali... il numero perfetto a Jesolo è di 10 modelli al massimo, ma il regolamento globale per questo campionato impone per l'appunto finali composte da una dozzina di teste, pertanto, gli jesolani hanno assolutamente dovuto adeguarsi e provvedere a provocare un'ulteriore estensione del palco di pilotaggio.

La direzione di gara è stata affidata al segretario del club, Michele Bison, che, con la sua veterana esperienza modellistica, ha diretto l'orchestra in modo assolutamente attento, equilibrato e imparziale.

Il solito Ernesto Tosi, invece, impossibilitato a presenziare per personali impegni, questa volta è stato sostituito dal suo amico e collaboratore Marco Turchetto, che a sua volta ha manovrato con maestria e precisione le apparecchiature del cronometraggio.

Per annoverare con imparzialità anche i difetti di questo impianto è giusto sottolineare la mancanza di qualche monitor sotto al palco di pilotaggio che consentirebbe ai meccanici di dare costante aggiornamento ai piloti sulla situazione in tempo reale... questa carenza di solito a Jesolo viene compensata dal commento microfonico di Ernesto, il quale in qualche modo fornisce utili riferimenti proprio sulle posizioni, ma anche dettagli su distacchi lievi e ravvicinamenti di gruppetti di concorrenti; Turchetto, purtroppo, non ha pensato di fare altrettanto.

In questo appuntamento si sono messi in luce alcuni noti personaggi, come il solito Ravelli, le cui vittorie non fanno più notizia, oppure lo sloveno Klanjscek, la cui presenza è stata da tutti graditissima, migliorato davvero tanto nel giro di un paio di anni, tanto da salire ben sul 3° gradino del podio degli F1...

Tra gli F2 va puntato il riflettore sul polacco Trawinsky, il quale non è solamente un pilota molto preparato, scattante e soprattutto versatile su qualsiasi terreno, ma anche recuperatore instancabile e rapido: guizza come una gazzella tra i dossi e salva in tempi brevissimi le ''cimici'' rovesciate.

Ma la vera sorpresa della gara di Jesolo è stata l'eccellente prestazione di Giovanni Forgiarini, che fin dalle qualifiche ha dimostrato padronanza e confidenza con questo tracciato, commettendo pochissimi errori e ottimizzando i tempi con traiettorie precise e salti fatti a regola d'arte.

Da Gemona, e pure lui con furore, anche Adelchi Pittini, seppur più lento del suo amico Giovanni, si è divertito parecchio con la propria Losi, che ha rimesso in gioco dopo lunga assenza e che ha gestito con guida tranquilla e prudente, ma con discreta precisione ed anche lui commettendo pochissimi errori.

Ultima nota mirata: la soddisfacente giornata di Denis Bellin, che è riuscito ad intrufolarsi nella F2-A, dopo una maturazione personale sviluppata in modo progressivo, che riguarda, oltre alla gestione specifica della guida del modello, anche la sua sicurezza, la sua autostima e l'intraprendenza.

 

 

 

La giornata fin dalle prime ore del mattino promette benissimo, in più, nei giorni scorsi c'è stata pure un po' di pioggia che ha inumidito il terreno... bene!

Devo muovere prestino, perchè nella pista ubicata nell'area del limitrofo ''Tiro a segno'' le automobili devono restare fuori dal recinto, nell'attiguo parcheggio, pertanto, il trasporto delle attrezzature va fatto tutto a mano e con il carrellino, quindi, arrivando presto, cerco di sistemarmi sui tavoli fissi vicini all'ingresso.

Nonostante siano da poco trascorse le otto, quando giungo sul posto c'è parecchia gente e per fortuna mi prenota un metro quadrato di spazio l'amico Enrico Bellin, che è già operoso nel controllo della X-ray di Denis, il figliolo.

La mia Mugen è pronta per installare il motore Vega T6 che devo testare per l'ultima delle quattro gare del campionato ''Clubs affiliati UISP”, quindi, appena sistemo le cassettine con gli attrezzi, avviatore e cose varie, vado subito da Bison a procurarmi il propulsore e la miscela della Jet's da utilizzare in giornata; questo 3.5, che di volta in volta mi è stato prestato e che poi ho riconsegnato al termine di ogni gara, fino ad oggi non mi ha mai deluso o creato preoccupazione, anzi, dopo essersi ''slegato'', già dalla prova di Rustignè, ha cominciato a mostrare cattiveria negli allunghi e progressività costante nell'erogazione partendo dai bassi, ma soprattutto, ed è importantissimo, non si è mai spento... vediamo se anche a Jesolo otterrò soddisfazione e riuscirò a non avere problemi.

 

Nonostante il numero di iscritti sia copioso, 30 per la F2 e 13 per la F1, la tabella di marcia consente ben 45 minuti per le prove libere, quindi, sul palco di pilotaggio inizia subito un'alternanza continua e un ''via-vai'' intenso di piloti che salgono e scendono la scaletta...

Io, prima di provare, preferisco attendere un pochino affinchè si possa assorbire lo scomodo strato fangoso mediante il passaggio dei modelli dei primi insofferenti avventori; dopo una ventina di muniti il fondo diviene perfetto, per cui a mia volta mi butto nella mischia e comincio a decidere assetti e gomme.

Immancabile il benvenuto ai concorrenti e soprattutto il fondamentale ''Breafing'' che anticipa lo svolgimento delle qualifiche.

Turchetto dà il via alle prove cronometrate e tra gli F2 quello che gestisce al meglio è un pilota di casa: Giordano Martin.

A ruota si accaparrano buon risultato Missio, Silvestrin, Trawinsky e, finalmente produttivo, anche Bellin, che anticipa di qualche secondo Nicola Bottosso, con cui intraprende rapporto di amicizia e conversazione cordiale... durante la giornata i due ''giovanottini'' spesso chiacchierano insieme e scherzano.

Tra i ''pollicioni'' di livello più alto, a sorpresa gira meglio di tutti il più giovane dei fratelli Zecchini, ovvero Gabriele, che primeggia dinnanzi ad un altro ''super-esperto'' di questo impianto, cioè ''Mamo'' Sartorato.

Degni di nota anche Bellotto, Moretti e Corona, con un Ravelli che nelle qualifiche rimane in sordina per problemi con il propulsore.

 

Anche se le case non sono vicinissime rispetto alla pista, alle ore 12.30 in punto si onora lo ''Stop-motori'' e un gruppetto di circa una ventina di amici si sposta verso Cortellazzo per pranzare nel ristorante di ''Tami'' con pizze, oppure primi piatti farcitissimi di pesce fresco e dai mille sapori; si formano un paio di tavolate allegre e composte da soli uomini... noi del modellismo sappiamo divertirci un sacco anche se mancano mogli e fidanzate!

Quando rientriamo alla base c'e' ancora un po' di tempo per il relax e le chiacchiere iniziate a tavola continuano... si parla, si sistema qualcosa, si sonnecchia in attesa di poter rimettere sui banchetti gli scalpitanti buggy 1:8 pronti per le finali.

 

Finale F2-C

Per regolamento ogni finale deve essere composta da 12 teste, pertanto viene rispettato questo numero di corridori per la ''A'' e per la ''B'', mentre invece per questa finale i concorrenti avanzati sono solamente 6, di cui 2 non si presentano sulla linea di partenza.

Pertanto, sotto l'aspetto dello spettacolo, non c'e' molto brio nell'assistere alla performance di soli 4 modelli, di cui uno (il buggy di Tonello) si perde per rottura dopo una decina di minuti.

Piace comunque poter gustare nel dettaglio la gara di Alberto Visintin, Igor Baccin e Adelchi Pittini che in qualche modo si danno battaglia. Visintin gira bello pulito e con pochi errori, facilitato anche dal fatto che la pista è poco trafficata; al termine si soddisfa con addirittura ben 47 passaggi.

Baccin è meno preciso e spesso incappa in errori che vengono risolti dai recuperatori, mentre invece il friulano Pittini cura di più la regolarità e preferisce non sbagliare, cercando di fare traiettorie esatte, anche se con velocità ridotta e grandissima prudenza.

  1. Alberto Visintin

  2. Igor Baccin

  3. Adelchi Pittini

 

Finale F2-B

In questa finale i concorrenti sul palco ci sono tutti... e si vede! Come detto all'inizio la pista di Jesolo sarebbe un po' strettina, per cui, fin dallo start il traffico e il disordine sono intensi, ma questo solo per un po' di minuti, poi i piloti prendono il ritmo ed il passo e si ristabilisce la quiete derivandone una gara composta e corretta fino al suo termine.

Sulla tabella ho il numero 3, ma nei grumi che ci sono all'inizio vengo coinvolto e bloccato, pertanto, mi ritrovo relegato nelle ultime posizioni.

Ai vertici, odo da notizie diffuse dagli altoparlanti, che Covre è scatenatissimo e leader, ma c'è anche un ''galvanizzato'' Forgiarini che sta mostrando una forma smagliante e attaccando l'avversario in continuazione, non lasciandolo respirare neppure per un attimo.

Da buon ''regolarista'', mi metto all'opera per risalire piano piano la difficoltosa china e, senza fare errori, senza rischiare sugli insidiosi salti di cui la pista è disseminata, dall'ottava posizione arrivo fino alla quarta e poi alla terza, in contrasto con Federico Cicuto, naturalmente dopo che sono usciti dai giochi Carrer, che si ritira al quattordicesimo minuto e poi il pericoloso Rossetto che abbandona al 24°.

Quello a me più vicino, Meneghetti, incappa a due terzi di gara in una fastidiosa spenta, regalandomi maggior tranquillità nella gestione del resto di tempo da consumare.

A metà classifica begano tra loro Stabile e Gentile, e, ancora più arretrati Camerin, Pascon e Gobbo.

Nelle fasi ultime la battaglia diviene davvero cruenta tra Covre e Forgiarini e il passaggio ultimo per entrambi è molto emozionante e soprattutto combattutissimo.

Per me sfuma il 3° gradino del podio perchè un recuperatore (in questo reportage non voglio farne il nome), secondo il quale durante un mio capottamento avrei tenuto il modello accelerato, dopo averlo colto da terra, lo tiene in mano per lunghissimi secondi e mi guarda con occhio ammonitore... ritengo che questo genere di punizione la possa impartire solo il direttore di gara!

 

  1. Paolo Covre

  2. Giovanni Forgiarini

  3. Federico Cicuto

 

Finale F2-A

Nonostante le aspettative, trattandosi dei migliori della categoria F2, in questa finale si hanno molto disordine, molti errori, scorrettezze e svariate disavventure individuali, il tutto per l'intera durata dei 30 minuti.

Quando Bison solleva la bandiera a scacchi la partenza è regolarissima, ma fin da subito cominciano grumi, grovigli e guai continui sui salti.

Giovanni Forgiarini, che recupera sul lato sinistro dove c'e' un salto-doppio da fare con velocità sostenuta, non sta fermo un secondo; deve correre di continuo a raddrizzare, sistemare, rimettere in carreggiata una quantità innumerevole di modelli...

Altri addetti ai recuperi spesso corrono per la pista con in mano macchinini con il motore spento... insomma, un mezzo caos, con piloti e meccanici che imprecano e battono i piedi facendo clamore.

Tra i concorrenti più sfortunati Giordano Martin, che, leader per lungo periodo, finisce in fondo alla classifica per colpa della candela che si svita.

Difficoltà svariate anche per Alessio Zago, Eugenio Barbagallo e Denis Bellin... Anche Alessio Bortoluzzi retrocede in classifica per problemi al servo del gas!

Dopo la lunga lista degli sventurati, qualche cenno sui migliori, i quali, nonostante la confusione, intascano un sostanzioso numero di passaggi.

Migliore di tutti Radek Trawinsky, che si misura con Giacomo Bottosso, con il quale innesca gradevoli e corretti duelli, molto interessanti da seguire visivamente.

Nel medesimo giro, si rirtrovano a battagliare insieme Silvestrin, Missio e Nicola Bottosso, mentre Enrico Rampado, che sta ancora acquisendo esperienza, si fa prendere la mano e muove in modo maldestro, spesso infastidendo altri avversari con colpi bassi alle fiancate e urti.

  1. Radek Trawinsky

  2. Giacomo Bottosso

  3. Stefano Silvestrin

 

Finale F1

Davvero ''fianco a fianco'', addirittura con i gomiti che si sfiorano, si stringono in 13 persone sul palco i conduttori della F1.

Dopo circa una decina minuti dallo start si libera il posto del tredicesimo intruso e, purtroppo, a scendere definitivamente è proprio uno dei migliori: Massimo Sartorato.

Nelle prime fasi di gara, tra le posizioni più avanzate si odono anche i nomi di Stefano Moretti e Fabio Giust, ma anche quello di Romeo Bellotto che, questa volta nei panni di pilota, viene ammonito dal direttore di gara per comportamento ''chiassoso''... sembra strano, ma oggi ''la carne'' la prende pure lui!

Durante questa prova rimangono un po' nell'ombra quelli che lo scorso anno giravano in F2, ovvero Baù, Corona, e Pezzarini; decisamente fuori forma e un po' lento Marco Zanchi, mentre Modolo risulta piuttosto mediocre e, in mezzo agli F1, brilla poco.

Nella mischia più luccicante, dove ci sono ovviamente Ravelli e Gianluca Zecchini, precisissimi e virtuosi soprattutto sui salti, si insedia anche lo sloveno Erik Klanjscek, che riesce a condurre in modo veloce, non troppo aggressivo, ma soprattutto elegante e preciso... Erik guida con curve belle tonde e in maniera non scorbutica.

Gabriele Zecchini, seppur sia forte, deve ancora migliorare un pochino prima di potersi misurare direttamente contro il fratellone maggiore, ma è comunque pilota davvero interessantissimo.

  1. Tiziano Ravelli

  2. Gianluca Zecchini

  3. Erik Klanjscek

 

Come sempre accade, alla fine dei giochi si spengono i motori e si odono i soliti discorsi: “Se non avessi spento, sarei arrivato 5°...”, “Peccato, avevo la frizione incollata...”, “Il recupero è arrivato tardi...”, “Ma lui ha tagliato...” e così via, con le frasi che escono ogni volta e da sempre nel nostro mondo.

Si chiude in questo modo anche l'ultima gara di questo riuscitissimo campionato, dove tutte le date in calendario ci hanno divertito, dove tutte le volte le premiazioni sono state un momento bello, semplice ed anche emozionante.

Ho fatto le foto dei piloti che, festosi, sono saliti sul podio e la più bella è stata di certo l'immagine scattata ad Adelchi, un uomo dal fisico corpulento, vero friulano, con una barba scura che incute anche un po' di soggezione; lui osserva la coppa appena ricevuta con gli occhi pieni di gioia ed un'espressione tenera che quasi quasi stona con il suo volto, che potrebbe sembrare burbero... Ma Pittini non è un vero campione, di quelli famosi, di quelli che sul podio ci montano quasi ogni volta... ma in questa foto, lo si percepisce, lui è di certo più felice di loro... loro, i campioni veri, loro che di foto sul podio ne hanno tante!

 

                         INDIANO

...la più bella è stata di certo l'immagine scattata ad Adelchi, un uomo dal fisico corpulento, vero friulano, con una barba scura che incute anche un po' di soggezione; lui osserva la coppa appena ricevuta con gli occhi pieni di gioia ed un'espressione tenera che quasi quasi stona con il suo volto, che potrebbe sembrare burbero...
Ma Pittini non è un vero campione, di quelli famosi, di quelli che sul podio ci montano quasi ogni volta... ma in questa foto, lo si percepisce, lui è di certo più felice di loro... loro, i campioni veri, loro che di foto sul podio ne hanno tante!

Per vedere o scaricare i cronologici di questa gara, gentilmente forniti da Ernesto Tosi, clicca qui...
13.10.2013_4a_club_UISP.pdf.zip
Archivio compresso in formato ZIP 310.8 KB

Classifiche generali finali campionato

i seguito le classifiche finali , evidenziati in grigio le persone che hanno partecipato a tutte e 4 le prove, gentilmente concesse dal Kanae teeam