Sacile (Pn) 15.06.2014

 

 

Trofeo “Ongaroring”

 

1:8 Off-road cat. Unica

 

Tranne due, tutti gli altri lui li ha fatti... NERI

(...e parliamo di Daniele)!”

 

Reportage:

 

Questa gara inizialmente era sorta come una “Endurance” di 3 ore a squadre, ma poi, vista la preadesione piuttosto incerta e traballante, con ampio anticipo sulla data, l'organizzazione madre ha optato per variare la formula di gara, trasformando l'evento in una prova di tipo individuale e con unica categoria, ovvero senza distinzione F1, F2, riferendosi quasi in forma radicale al sistema Amsci per stabilire un regolamento.

Come è accaduto qualche settimana, nuovamente si è riscontrato nel week-end un sovraffollamento di gare, ben 5 tra sabato e domenica nella zona delle province di Vicenza, Venezia, Treviso e Pordenone!

I più fortunati sono stati i vicentini dello “Smanettateam”, che hanno avuto il maggior numero effettivo di presenze (34), mentre a Sacile in preadesione erano esattamente trenta, ma in quattro hanno disertato, riducendo a 26 il numero

di quelli che si sono presentati alla segreteria di gara.

Le previsioni meteo hanno azzeccato in pieno, infatti, il sabato con pioggia insistente ha reso umido il terreno, anticipando, pertanto, una domenica di cielo coperto nella mattinata e poi sole al pomeriggio; grazie alla perturbazione di sabato, sulla pista di Sacile non si è sollevato neppure un granello di polvere.

In vista della prova di campionato italiano sono arrivati da distante per testare il percorso Stefano Rossi, romagnolo d.o.c., poi l'emiliano Mattia Menabue, ospiti graditissimi e persone davvero cordiali e simpatiche.

Di questa pista spesso sono già state abbondantemente descritte le caratteristiche, quindi, si può semplicemente affermare che sostanziali modifiche non sono state fatte durante il periodo invernale, ma solo ritocchi e migliorie alla già egregia e ben redatta struttura.

 

Conosco bene l'Ongaroring e so esattamente quanto tempo impiego a raggiungerlo. Mi organizzo per il viaggio con Cristian Lanzi, detto ''Il sardo'', che non ha mai gareggiato in questo luogo, ma lui nella notte ha avuto un malore, quindi, dopo averlo atteso un pochino sul luogo dell'appuntamento, proseguo da solo...

E' un piacere odorare i profumi della campagna friulana e il contorno di silenzio, rotto solo dal canto festoso degli uccellini, porta a gustare le cose più semplici della natura e della vita.

Noi del modellismo siamo semplici e alla mano e quando chiedo ospitalità vicino agli amici venuti dall'emilia-romagna, vengo accolto con il sorriso e cordialmente.

La loro inflessione mi rallegra e rallegra anche altri due simpatici ''vicini di casa'': Dimitri Trevisiol, con il suo motorista Claudio Guiotto.

E' quasi un dispetto rompere l'armonia di questo quadretto rurale, pertanto, anche gli altre trasportano cose e tirano carrettini, quasi in punta di piedi... senza far chiasso.

Dopo le 8.30 viene concesso di accendere i motori, così si comincia a scaldare, carburare, regolare e l'atmosfera di gara prende il sopravvento sulla sensazione bucolica.

Per dirigere la gara viene scelta la figura di Raffaello Neri, persona assolutamente impegnata nell'espansione del modellismo ed anche investita di un ruolo rilevante nel direttivo della federazione Amsci.

Proprio durante il breafing, viene accettata a maggioranza totale la formula di gara con categoria unica e con disputa di semifinali e finali per tutti i 26 iscritti.

Tra i presenti ci sono solo piloti e corridori di spessore piuttosto elevato, nessun neofita o emergente... si prevede una giornata piuttosto difficile e da combattere con impegno.

Dopo un'ampia rassegna di prove libere viene dato il via alle prime batterie di qualifica e, a manovrare la ''macchina del tempo'', c'è l'affidabilissima regia del noto Ernesto Tosi, il più conteso dei cronometristi del nord-est.

In questa fascia di prove, la miscela di concorrenti espertissimi mischiati a piloti meno raffinati regala uno spettacolo piuttosto divertente, infatti avvengono svariate piccole collisioni e qualche ''sportellatina'' laterale quando i più veloci si trovano in mezzo al cammino quelli che ''intrigano''... e sulla pista di Sacile la velocità e molto sostenuta per quasi tutto il tracciato!

Oltretutto, su questa pista, considerata l'ampia area perimetrale, non è sufficiente avere solo il fantomatico ''deo'' (uguale ''dito'' in italiano), ma è necessario esser dotati anche di ''occhio di lince''... conosco corridori dotatissimi che qui si trovano in difficoltà proprio per problemi di vista!

Provate ad immaginare un vetusto modellista come me, anche un bel po' orbetto, ed anche parecchio ''fermino'', cosa possa combinare qui oggi all'Ongaroring: solo dei gran piazzamenti scarsissimi!

Nelle qualifiche mi sfreccia davanti il fuoriclasse Davide Ongaro, poi si comporta davvero bene il preparatissimo Massimo Sartorato, riemerge dal dimenticatoio dopo lungo letargo invernale il giovane Marco Pessot... dietro a questi brillano Stefano Rossi e Daniele Neri, mentre appare piuttosto incerta la giornata di Roberto Vidotto, accorpato in un gruppone che produce medi risultati dove troviamo anche Klanjscek, Barbagallo, Boscain, Giust e altri ancora.

Prima di recarci sotto al tendone permanente per mangiare, disputiamo anche le semifinali da 20 minuti cadauna, che consentiranno di discernere e far concorrere poi nel pomeriggio la finale ''B'', la cui durata è stabilita in mezzora di concorso, e per i tredici migliori la finale ''A'', che riserva di poter giocare per ben 45 minuti.

Ed ecco che grazie alle semifinali si possono riscattare anche alcuni che nelle qualifiche hanno avuto qualche piccolo intoppo, infatti, per citare un esempio, Dimitri Trevisiol riesce sul filo ad essere inglobato nella finale ''A'' come tredicesimo concorrente, dopo aver transitato sulla linea di rilevamento cronometrico per ben 24 volte e con un tempo di poco superiore a quello di un Sartorato che, stranamente, deve attaccare il numero 11 sulla scocca della sua Mugen nella finale dei ''top''; per la selezione il criterio adottato non è quello tradizionale, infatti non passano i primi 6 di ogni prova, bensì è il cumulo di giri che consente l'omologazione alla finale da 45 minuti di 8 piloti della semifinale ''A'' e solo 5 della ''B'', consentendo a 13 corridori di salire sul prestigioso palco di pilotaggio.

Meno fortunati nelle semifinali sono Mauro Boscain, Ferdy Carrer, Gianmarco Franzolini, Igor Baccin, Stefano Silvestrin e Luca De Marchi...tutta gente che avrebbe potuto tranquillamente vedersela con i più forti.

 

Siamo arrivati sotto le ore 13... la fame avanza! Oltre alla fame, è arrivato pure il sole e la giornata prende una piega davvero gradevolissima.

Si va in molti sotto al tendone permanente per consumare il gradito pranzo che, come al solito, viene arricchito da chiacchiere, discorsi, battute e allegria... quando siamo a tavola l'unica competizione che c'e', è sul fregarci qualche patatina!

Dopo aver mangiato non posso permettermi neppure una decina di minuti di relax, perchè devo impegnare il poco tempo di cui dispongo per sistemare il sistema dello sterzo, in particolare il salvaservo, che risulta essere piuttosto in avaria; mi dà una mano Guiotto...

Ma alle 15.00 in punto, quando viene dato il via alla finale ''B'', dove ovviamente partecipo, mi accorgo che il problema che mi accade non riguarda il salvaservo, bensì è proprio il servo che se ne è andato a quel paese... torno ai box e comincio a smontare; metterò le ruote in pista solo al 24° minuto!

 

Finale ''B''

In questa prova, nonostante sia classificata come una ''seconda scelta'', si annoverano una serie di nomi che affrontano il difficile tracciato di Sacile con disinvoltura, dimestichezza e padronanza, anche sulle insidiose woops centrali ed anche nei tratti laterali, dove, per via della consistente distanza si è costretti ad andare ad istinto.

Tra questi nomi, non riescono a brillare sfruttando il massimo delle loro potenziali capacità i piloti Stefano Silvestrin e Ferdy Carrer, invece ai vertici troviamo delle belle zuffe tra Gianmarco Franzolini, oggi il più piccolo in gara, il pordenonese Paolo Del Zotto e a corredare il terzetto anche Igor Baccin. Incontrastato e decisamente dominante, con passo veloce e che commette pochi errori è il leader inconfutabile, ovvero Mauro Boscain.

Per tutti gli altri, compreso il sottoscritto che ha corso solo gli ultimi 5 minuti di gara, sono rimaste solo le briciole della soddisfazione, in quanto dotati di capacità nettamente inferiori rispetto a quelli citati sopra.

Il giro più veloce l'ha fatto ''Giammy'' Franzolini, il quale, per la sua giovane età, è contento solo quando mette il piedino sul podio... non importa su quale posto, non importa di quale finale, l'importante è la coppetta da portare a casa e da mettere in luce sullo scaffale dei trofei!

  1. Mauro Boscain

  2. Paolo Del Zotto

  3. Gianmarco Franzolini

 

Finale ''A''

A parte Davide Ongaro, definito ''Il ragazzino arrivato da un altro pianeta'', che proprio viaggia da paura, nella rosa dei 13 finalisti troviamo solo gente con il ''ditino d.o.c.''; certi sono conclamati veterani come Sartorato, Giust, Bordignon, Vidotto... certi altri sono le rivelazioni di qualche tempo fa come Federico De Marco o Dimitri Trevisiol, poi qualche esponente della ''New-Generation'', come l'adolescente Eugenio Barbagallo, quindi ancora degli accertati campioncini che con impegno, dedizione e smisurata passione stanno tirando fuori le loro elevate potenzialità; Daniele Neri, Erik Klanjscek e Marco Pessot. In mezzo a questi (ho praticamente citato tutti...) ci sono anche gli ospiti venuti da lontano, Rossi e Menabue, di cui, specialmente per il primo che ha dimostrato grande esperienza di pilotaggio, si è avuta un'eccellellente impressione.

La finale è omologata sui 45 minuti di tempo e all'inizio, neppure a dirlo, Davide parte scalmanato... ogni curva con il motore che urla e in derapata, come se facesse drifting, ad ogni salto la sua Mbx7 volteggia come una libellula per atterrare senza traumi per gli ammortizzatori, insomma guardarlo pilotare è davvero uno spettacolo!

Dopo pochi minuti dalla partenza Fabio Giust si ritira; si è ferito ad una gamba durante un recupero nella fase precedente, per cui ha davvero male; in più, il friulano si innervosisce quando, dopo il rovesciamento del modello, c'è un palese malinteso tra me e Carrer, che, senza capire su chi deve effettivamente raddrizzare, non siamo tempestivi nell'intervenire, fatto sta che alla fine il motore di Fabio fa ''puff''... lui, arrabbiatissimo

e claudicante, scende dal palco e ripone tutte le cose in modo definitivo.

Altro abbandono eccellellente è quello di Federico De Marco, portacolori insieme a Vidotto del team Brt, il quale ultimamente appare poco energicoe non riesce più a farci sognare come accadeva tre, quattro anni fa.

Bella invece la grande rimonta di Massimo Sartorato, ritornato a Mugen, che, con il numero 11 di tabella, risale vertiginosamente la china passando ''ad uno ad uno'' tutti i suoi fortissimi avversari.

Il ''best-lap'', neanche a dirlo, è di Davidino, che scende sotto la soglia dei 40 secondi con un bel 39.362, ma attenzione, non solo lui abbatte questo limite, perchè, veloce come un proiettile, è anche Daniele Neri, il cui suo miglior giro è di 39.893... Bravo!

Durante i lunghi momenti della concitata finale, ci sono vari scambi di posizione per un denso gruppone di inseguitori che fa da contorno ad una consolidata leadership, il cui capo-cordata Ongarino, ad un certo punto, ha una incresciosa avaria che gli compromette definitivamente il buon risultato, precisamente la rottura di un cuscinetto della campana.

Davide è in pratica fuori dai giochi e Sartorato ne approfitta; con passo sicuro, ripercorrendo ogni volta traiettorie ottimali, Massimo prende saldamente il possesso del comando.

Dietro a Massimo, consolida la seconda posizione Eugenio Barbagallo, che finalmente può esibire la propria grande bravura perchè questa volta non succede nulla che possa contrastare il suo impetuoso cammino.

Leggermente più indietro lo spettacolo di un ''alveare'' di inseguitori fortissimi: Neri, Klanjscek, Vidotto, Pessot e Rossi, che tagliano il traguardo tutti con 59 passaggi sulla linea di rilevamento!

Una finale stupenda da vedere... anche solo per carpire trucchi, tecniche di guida e molto altro che si possa imparare da veri campioni come questi di oggi, qui a Sacile.

  1. Massimo Sartorato

  2. Eugenio Barbagallo

  3. Daniele Neri

 

La giornata è stata davvero piacevole, anche perchè la temperatura dell'aria non ci ha sfibrato e stressato.

All'inizio era stato detto: “Facciamo questa gara con lo scopo di divertirci e giocare il più possibile...”, così Mauro Ongaro ha aperto questo momento aggregativo di competizione.

La premiazione ha visto la soddisfazione praticamente di tutti, che, con piacere hanno ricevuto il graditissimo omaggio di un bel salame dai mille profumi e di una bella bottiglia.

Per i più valorosi, ovviamente, sono stati elargiti i trofei di rito e, in particolar modo per i bravissimi, i vincitori della ''A'', oltre alle coppe dal cielo è sopraggiunta una rinfrescante ''bomba d'acqua''...

Dall'alto del podio Massimo Sartorato, bagnato dalla testa ai piedi, ha salutato tutti quanti, intriso di acqua e gioia... tanta gioia! Lui, felice come un ragazzino!

                  Ciao! Indiano...

 

 

 

 

SACILE (PN) 15.06.2014 - Trofeo "Ongarorin"
Per scaricare i cronologici di questa gara, gentilmente concessi da Ernesto Tosi, fai Click qui...
15.06.2014_3o_Ongaroring_Sacile.pdf.zip
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