REDS “R5R RACER” 2.1 5Porte 3.5 c.c.

Il test dell' INDIANO

Impressioni, sensazioni... percezioni. Soddisfazioni!”


Solitamente, quando sono richieste delle descrizioni accurate che riguardino automodelli o componentistica specifica, nonché per ottenere delle impressioni piuttosto tecniche, tipiche degli ''addetti ai lavori'', vengono sempre interpellati soggetti molto esperti e preparati, i quali offrono valutazioni assolutamente ineccepibili e dettagliatissime, utilizzando lessico appropriato e con certa e sicura cognizione di causa; per questo test invece è stato volutamente scelto di avere un'opinione alquanto ''casereccia'', meno tecnica se vogliamo, ma senza dubbio un resoconto genuino e autentico di quelle che sono state le impressioni di un pilota ''comune'', le sensazioni di un grande appassionato, un pilota che lo stick del gas fatica a tenerlo alzato al massimo, a parte nei tratti rettilinei... insomma uno di quei tanti “piloti della domenica”, il cosiddetto ''ceto medio'' del modellismo, i cui risultati si confondono tra le posizioni centrali delle classifiche di gare minori...

Ecco che sono proprio io a venire scelto da Lorenzo Stabile della

Brt-Racing” per testare un Reds R5R, ovviamente correlato della sua appropriata marmitta 212104 e da un frizione pure questa marchiata da Mario Rossi; come carburante, sono stato fornito di alcune lattine da litro di miscela Roga al 25%.

Per il test di questo propulsore viene stabilito un iter di 3 gare, cominciato durante i primi mesi del 2014 con la selezione di Torre di Mosto, nel veneziano, al “TDM-Park”, quindi Eraclea, sempre in provincia d Venezia, nella struttura “Racingarden”, ed infine la conclusione con l'ultima gara del 7 settembre nel super impianto “Ongaroring” di Sacile, vicino a Pordenone; ognuno di questi eventi è stato tappa del noto campionato triveneto “3 piste”.

Questi impianti permanenti sono diversi tra loro, pertanto, è stato interessante poter sviluppare prove e controlli del “5 Porte” affidatomi in situazioni varie, per avere, pertanto, una panoramica estesa e variegata delle sue caratteristiche.

Con la prima sperimentazione, quella avvenuta a Torre di Mosto, ricordo bene di essere rimasto particolarmente sorpreso dalla grande autonomia (aspetto piuttosto diffuso tra i motori della nuova generazione), infatti, forse avvantaggiato dal periodo freddo, ho potuto girare con una economica carburazione magra, raggiungendo il buon risultato di poco meno di una decina di minuti con il motore in moto.

In quel frangente, con terreno ben compattato e poco polveroso, ho subito percepito l'aggressività proficua del piccolo 3.5, dotato di consistente reattività anche ai bassi regimi e non solamente nell'allungo dei tratti rettilinei, dove anche i motori con grossi muscoli faticano a stargli dietro.

Nella giornata di cui sto raccontando, in tutta sincerità ritengo di aver potuto sfruttare sì e no il 70% del potenziale di questo motore, proprio per via delle mie medie capacità di guida, ma soprattutto per il mio stile di pilotaggio, che maggiormente mi induce a gestire con prudenza onde evitare errori e ovvi interventi dei recuperatori;

insomma... volendo, di cavalleria di cui disporre ce ne sarebbe stata ancora e anche tanta!

Dopo qualche mese è giunta l'ora di effettuare la seconda prova del campionato, con la gara di Eraclea e, per il mio test, la situazione sarebbe divenuta assolutamente diversa rispetto a quella del primo assaggio, sia per la temperatura dell'aria, sia per la struttura di quest'altra pista, caratterizzata da parecchio misto/stretto e dove spesso si incappa in molte woops ed anche in alcuni salti ''traditori'', nonché per ultima per la presenza di un fastidioso terriccio friabile che fa da cornice alle traiettorie.

Mi rammento che al mattino di quel giorno la carburazione non era ottimale e si è tribolato parecchio, insieme a Stabile e De Marco, prima di far cantare con armoniosa intonazione questo frutto di avanzata tecnologia... alla fine, messe le ruote a terra, la Mugen guizzava spavalda tra dossi e curve.

Ancora una volta, pure ad Eraclea, qualche difficoltà di gestione della potenza che, credetemi, per il Racer è davvero elevata: infatti, su alcuni salti, per aver dato un ''pelino'' di gas in più, mi sono ritrovato ad arrivare lungo, al punto di sconfinare oltre il cordolo di recinzione.

Non è tutto, ogni volta che varcavo anche di poco il limite delle traiettorie, il retrotreno cominciava a dimenarsi a destra e a manca... ancora la “troppa potenza” diviene svantaggiosa, ma questo ovviamente dipende in particolar modo dalla mia molto discutibile capacità di pilotaggio!

A vantaggio, invece, la sorprendente cavalleria di cui è dotato il Reds ha fatto sì che nei tratti rettilinei riuscivo a distaccare palesemente e per più di qualche metro molti altri automodelli, magari condotti pure da esperti corridori.

A corredare con l'implementazione di nuovi elementi valutativi è stata la più impegnativa delle prove, senza ombra di dubbio quella di Sacile, dove, solo chi è dotato di buone doti visive riesce a percorrere l'intero tracciato con tempi ragionevoli... è cosa ben nota che io non vedo molto bene, pertanto, quest'impianto per me risulta essere ogni volta particolarmente ostico.

Avendo capito il carattere battagliero dell' “R5R – Racer”, ho cercato di concentrarmi sulla copertura più idonea, di migliorare l'assetto del macchinino, ma soprattutto di gestire con certosina attenzione il comando dell'acceleratore; nonostante tutto ciò, mi sono potuto permettere di sfogare il fondo-scala dello stick solamente in pochissimi punti del tracciato, tra cui il lungo rettilineo di fronte al palco pilotaggio, dove chi vedeva i miei rombanti transiti a ''tutta birra'', restava basito dinnanzi allo spettacolo di questo piccolo energico propulsore così ruggente!

Durante tutte e tre le prove di questo test il motore ha spento poche volte; ad Eraclea, nella mattinata in cui c'è stato qualche problema di carburazione; poi una ''spenta'' c'è stata anche a Sacile, dove ho dovuto sostituire una candela ormai esausta, quindi, complessivamente, sotto questo aspetto l'affidabilità è decisamente notevole.


In sintesi, le mie considerazioni al termine di questa esperienza sono indubbiamente molto positive; il prestigioso marchio “Reds” merita di certo la fama che si è attribuito nel corso degli anni.

Questo motore lo consiglio e lo suggerisco tranquillamente a chi ha un potenziale e delle capacità medio/alte; è adatto in particolar modo a piste dove l'andatura e la velocità sono sostenute, le cosiddette ''piste veloci'', ma, se ben gestito e con i rapporti adatti, il Reds può integrarsi benissimo su tracciati tecnici, non eccessivamente estesi e con terreno con buona aderenza... ma occhio, è davvero necessario saper guidare bene!

Non mi sento di consigliare l'acquisto dell' “R5r” a chi è completamente privo di esperienza, poichè, il propulsore con questa sua tipica risposta tempestiva ai bassi, quasi violenta, darebbe al neofita la sensazione di governare un cavallo pazzo, piuttosto che un automodello... le ''new-entry'' intanto imparino e prendano confidenza utlizzando un motore economico con caratteristiche come la docilità e la progressività, poi, una volta acquisita l'esperienza necessaria, potranno permettersi di divertirsi e pure tanto con il Reds “R5R-Races”...

un propulsore con la “R” maiuscola!

              Lindiano