Torre di Mosto (Ve) 31.05.2015


2° Prova Trofeo


"T.B.R. Bianchi"

Off-Road 1:8 Scoppio/Brushless


Denis Baù... il pilota dai modi gentili!”


Reportage:


Dopo lo svolgimento della prima prova in concorso del 24 Aprile, c'era grande attesa per il secondo appuntamento, in quanto, con la premiazione di fine giornata, sarebbero stati distribuiti i cospicui premi di valore messi in palio con la forma dell'estrazione a sorteggio, ma solo tra colori i quali avessero partecipato ad entrambi le gare di questo

mini-campionato nel quale, nel ruolo di sponsor principale, ha dato la propria disponibilità l'azienda Bianchi; infatti, tra le ricchissime cose di modellismo esposte su un ampio tavolone, luccicavano e splendevano fiammanti nella loro elegante confezione di vendita due potenti 2.1 siglati T.B.R 3.0, eccezionali propulsori nati principalmente per uso “Off” con una camicia 3+2 porte.

Con l' “Application-form” di pre-iscrizione virtuale avevano suggerito il proprio nominativo ben 60 concorrenti, ma poi, addirittura presentandosi in pista al mattino presto, quindi non solo avvisando telefonicamente per la propria assenza, dopo aver visto il cielo alquanto minaccioso, 4 di loro hanno scelto di fare dietro-front e rientrare a casa; senza dubbio si sono mangiati le dita dopo aver saputo che a Torre di Mosto, domenica scorsa, non solo non è scesa neppure una gocciolina di pioggia, ma a far dispetto, verso l'ora di pranzo, è spuntato nel cielo un sole luminoso e caldo che ha riscaldato l'aria al punto che più di qualcuno ha scelto di rimanere a petto nudo; insomma, sotto il profilo del meteo, questa gara è stata davvero molto fortunata!

La struttura permanente, con il restyling del 2015, sta piacendo moltissimo a tutti gli avventori, che hanno avuto modo di divertirsi alla grande su un percorso vario e ricco di stimoli tecnici di ogni sorta, percorrendo il tracciato senza commettere frequenti errori e soprattutto con andatura piuttosto ''briosa''.

Oltretutto, le copiose piogge cadute nei giorni prima di questa gara hanno fatto sì che la terra si compattasse perfettamente e in più, inumidendosi abbondantemente, il manto è rimasto uniforme e liscio fino al termine delle combattutissime finali.

Anche Torre di Mosto fa senza dubbio parte delle splendide e tanto invidiate piste della zona del Nord-Est, dove tutti gli impianti permanenti sono davvero fantastici, nessuno escluso!

Una nota di merito va attribuita alla ottima gestione della famiglia Fingolo, che si è adoperata, non solo con professionalità, ma anche con atteggiamento ospitale, gentile e cordiale, per far in modo che tutti fossero a loro agio.

Il cronometraggio per questa circostanza è avvenuto sotto l'attenta regia del bravissimo Alessandro Sandro Catozzi, preso in prestito dai ferraresi, il quale ha gestito la macchina del tempo con eccellente maestria.

Le due finali più importanti, la F2-A e la F1-A, sono state di un bello incredibile, con due meritate, ma davvero molto molto sofferte vittorie rispettivamente di Stefano Sartore e Denis Baù, i quali hanno avuto incollati addosso gli occhi del pubblico che, insieme a loro stessi, ha vissuto momenti di grande eccitazione e suspance... uno spettacolo che non si vedeva da molto!


Sotto un aspetto soggettivo...


Mentre carico la mia automobile, sta piovendo leggermente e questo mi fa sorgere dei dubbi se partire o meno verso Torre di Mosto... alla fine decido di rischiare e mi metto in cammino.

Durante il tragitto, spesso devo azionare il tergicristallo a velocità sostenuta, perchè, in alcuni pezzi, l'acqua dal cielo cade in modo consistente.

Quando arrivo a destino, non ci sono precipitazioni, ma comunque non guasta tenere addosso un giubbotto ben imbottito... fa pure un po' freddo.

La solita tendopoli dei modellisti è alquanto estesa e ben concentrata: siamo in 56 partecipanti, un ottimo numero!

Mentre scarico poche indispensabili cose, c'è già parecchio movimento in pista, dove testano e assaggiano il terreno di gara in molti di tutte le categorie presenti, compresi i velocissimi ''brushless''.

Mi viene data ospitalità sotto al robusto gazebo di Trevisiol e Scantimburgo, dove, insieme a loro, staziona anche Ferdy Carrer.

Un po' più in là c'e' Marco Modolo, il quale di recente ha aperto un negozio virtuale di articoli modellistici (www.modellismo4emme.it) e che, appena mi vede, mi omaggia di un treno di gomme di nuova mescola della Grp, le ''Atomic-x”, per farmele provare e per poi avere da me un parere in merito alla mia soddisfazione che, effettivamente, dopo attento e accurato test, sarebbe stata senza dubbio di livello molto positivo: gomme di grande prestazione di tenuta e usura molto contenuta, nonostante un consistente stress.

La struttura sta già lavorando a pieno regime e noi corridori non vediamo l'ora di iniziare la grande sfida.

Dopo il preambolo di prassi e le foto del gruppone che si compatta al di sotto e anche sopra al palco con esposti in bella mostra tutti i variopinti buggy, si dà inizio alla 2° prova del mini-campionato dedicato ai “3.0 T.B.R.”.

Si misurano gli ''elettrici'' e tra loro torna a farsi notare Antonio Braccia, grande appassionato della categoria silenziosa, ma anche discretamente forte nella rare occasioni in cui usa lo scoppio; in scia, sempre trattando del mattino, si comporta bene Simone Bellin e, orgoglioso rappresentante della Hong-Nor, Michele Bison si intasca il terzo miglior tempo, coadiuvato, subito dietro, da Gabriele Zecchini che corre con la medesima macchina.

In zona F2 a brillare è Stefano Sartore, che fatica non poco a creare sostanziosi margini di vantaggio su altri due davvero forti: Manuel Andrioli e il simpatico polacco Radek Trawinsky.

Nella sezione dei più esperti, promette benissimo il veterano Ravelli che, con un certo stupore, vede che lo segue a ruota l'adolescente con tanti ricci sulla testa, Enrico Rampado, poi, con un interessante terzo miglior risultato nelle qualifiche ecco che compare il nome del “ragazzino prodigio” Nicola Bottosso, sempre più preparato e soprattutto composto e calibrato nella guida.

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Già sotto mezzogiorno le nuvole se ne vanno verso altre parti e su Torre di Mosto fa capolino un lucentissimo solleone che ci costringe a gettare in fretta gli abiti pesanti... il primo che denuda il proprio petto è Marino Pilon; in tempi brevissimi, ci ritroviamo in molti a copiarlo, perchè la temperatura si è bruscamente alzata!

Certi hanno provveduto ad organizzarsi per il pasto con i soliti panini e le ''insalate di riso'', altri preferiscono gradevoli pietanze a prezzo convenzionato distribuite sotto ad un accogliente tendone presente all'interno dell'area di gara; al termine, è immancabile la gustosissima “torta alla menta” fatta artigianalmente da mamma Fingolo.


Finali “Brushless”


Come sempre accade per questa categoria, la somma di tre prove da dieci minuti cadauna determina il risultato finale, ma, proprio a causa di questo spezzettamento, viene anche a provocarsi una perdita di stimolo di attenzione per chi sta seguendo

Nicola Bottosso appare decisamente più forte di tutti e riesce a governare con incredibile maestria la propria silenziosissima Losi, facendola guizzare tra le curve e soprattutto facendola saltare alta ed anche in lungo sui dossi ben disseminati in vari punti di questa bella pista ... grande emozione!

Anche Antonio Braccia utilizza un automodello della stessa marca e dimostra in tutte e tre le finaline di dare davvero del gran filo da torcere al suo giovanissimo avversario di Eraclea.

Rimasto solo, dopo la perdita dalle posizioni di testa del suo gregario Gabriele Zecchini per noie di vario genere, Michele Bison gestisce per sé stesso una splendida gara sia nella prima che nella terza manche, mentre il nebuloso risultato della seconda non va comunque a compromettergli di montare sul terzo gradino del podio... bravo Michele!

  1. Nicola Bottosso

  2. Antonio Braccia

  3. Michele Bison


Finale F2-A

Dopo la disputa di altre due finali minori, eccoci ora pronti per la prova più selezionata per questa categoria: la finale ''A''.

Sul palco di pilotaggio si presentano, oltre ai primi nove piloti che in qualifica si sono attribuiti il merito di concorrere in questa sezione, anche alcuni che si sono sudati la presenza attraverso il metodo ''bump-up'': Scantimburgo, Del Zotto e Leali.

Si solleva la bandiera a scacchi e i finalisti si lanciano verso la prima curva a sinistra, facendo urlare i 3.5.

Dalla mischia iniziale che provoca qualche groviglio, immediatamente si disimpegnano Sartore e Trawinsky, che hanno il vantaggio di avere sulla fiancatina dei modelli rispettivamente il numero 1 e 2, ma repentinamente interviene a rompere l'armonia di questa coppia Manuel Boer, che si pone a rimorchio di Sartore, iniziando a dargli più di qualche fastidio.

Stefano è davvero forte, ma fin dalle prime fasi è costretto a tenere ritmi di guida piuttosto sostenuti, in quanto, non c'è solo Boer ad alitargli sul collo, ma si sono fatti vivi e anche molto insistenti Andrioli e Caredda.

La gara è interessante e il pubblico segue con grande attenzione il gruppetto di testa che si muove compatto e con piccoli distacchi tra i vari piloti che lo compongono.

Al quattordicesimo minuto il primo abbandono d'eccezione: getta la spugna per rottura Manuel Boer!

Si sfregano le mani e sfruttano a loro vantaggio il ritiro di Boer i corridori Caredda e Trawinsky, mentre ai vertici Sartore subisce continui attacchi da Andrioli che lo tedia senza tregua.

Appiccicati l'un l'altro il primo e il secondo, poi a breve distanza, il terzo e il quarto: tutto ciò per interminabili minuti.

Ad avere maggiori scambi di posizione sono Trawinsky e Caredda, mentre Andrioli solo sporadicamente assaggia il gusto di comandare la cordata.

L'emozione va alle stelle e nelle fasi ultime Sartore deve lottare a denti stretti per non farsi prendere dall'avversario ''in assetto di guerra''...

Allo scoccare del 30° tra i due solo 4 secondi di differenza dopo una estenuante lotta per aggiudicarsi il gradino più alto del podio... che gara!

  1. Stefano Sartore

  2. Manuel Andrioli

  3. Daniele Caredda


Finale F1-A

Anche in questa categoria, come per la precedente appena disputata, per la prova conclusiva sono approdati da una selezione F1-B con il medesimo criterio ''bump-up'', gli ultimi tre piloti che vanno a completare la dozzina dei migliori.

Se la F2-A è stata una cosa davvero superlativa, ancora più eccitante sarà questa di cui sto raccontando, credetemi!

Mi trovo appollaiato in cabina regia su un precario e impolverato sgabellino insieme a Catozzi e sto per accingermi a commentare le prossime vicende, sia per far comprendere al pubblico ciò che accade ''tra le righe'', ma soprattutto per consentire ai concorrenti stessi di percepire minuto per minuto la loro specifica situazione.

Ben impugnata dal direttore di gara, la bandiera a scacchi al termine del count-down si solleva verso il cielo ed i frenetici variopinti buggy muovono veloci e senza provocare gravi e infruttuosi grovigli: sono tutti piloti molto esperti!

Ciò nonostante, dalle prime blande sportellate si tirano fuori con lieve vantaggio Baù, Ravelli e i due Zecchini, mentre Nicola Bottosso non riesce a ''sgomitare'' per uscire dal gruppone di mezzo; stessa cosa anche per Enrico Rampado, che sulla fiancatina calza un glorioso numero 2.

Fin dalle prime fasi, in zona di testa è tutto molto interessante e questi fortissimi assi del radiocomando cominciano a giocare le loro carte.

Troppo presto arrivano anche i primi grandi ritiri, ma la gara non perde comunque di brio e dinamicità: si fermano Ravelli al 5°, a seguire Gabry Zecchini al 7°, infine la sfortuna fa terminare in anticipo anche il bravo Eugenio Barbagallo, che percorre in discesa la scala del palco solamente al 13° minuto.

Si prosegue e intanto prende corposità un terzetto di comando davvero sorprendente, soprattutto per la grande maestria e per la precisione nel condurre automodelli a cui fanno replicare ogni volta gli stessi percorsi e le stesse traiettorie e loro, i corrridori Baù, Gianluca Zecchini e Andrea Di Cecco si controllano a vista l'un l'altro, con addosso tensione e una quantità sproporzionata di adrenalina...

Pure io, mentre commento con insistente frequenza tutto ciò che accade, vengo catturato dalla suggestione e comincio ad emozionarmi al pari dei corridori... sto assistendo una gara troppo coinvolgente!

In centro classifica battagliano, a loro volta piuttosto serrati, alcune vecchie glorie del modellismo triveneto insieme a piloti meno maturi e promettenti leve: Romeo Bellotto e Fabio Giust contro Rampado, Pivato e Trevisiol... e, senza dubbio degno di particolare nota, il terribile Nicola Bottosso, il quale, dopo alcuni spiacevoli imprevisti come uno spegnimento del motore e lo scollamento di un pneumatico, elabora una tenace rimonta, con addosso tutte le intenzioni di andarsi a prendere quelli della leadership.

Se i primi 20 minuti sono stati incredibilmente belli sotto ogni punto di vista, ora che sta per cominciare l'ultimo terzo di questa prova, ci si sente tutti particolarmente eccitati... Catozzi stesso, impegnato nel modellismo da svariati decenni, si stupisce di quanto sta accadendo!

Denis Baù e Gianluca Zecchini viaggiano vicinissimi l'un l'altro già da un bel pezzetto... una lieve manciatina di secondi li divide.

Il self-control, l'educazione e la grande correttezza del vicentino sono messi a dura prova sotto l'incalzante e irruenta guida dell'omone che gli sta con il fiato sul collo da un sacco di tempo e che non intende mollare la presa: sono entrambi tesissimi e le palpebre dei loro occhi neppure più si chiudono, neanche per una frazione di secondo.

Poco distante c'è il trentino Andrea Di Cecco, che è un altro pilota di grande virtù, il quale cerca di mantenere salda una sofferta terza posizione, non vedendo l'ora di terminare questa difficilissima finale, perchè, e sono proprio io ad avvisarlo con il microfono, continua a guadagnare metri preziosi alle sue spalle il combattivo ragazzino di nome Nicola Bottosso.

Bottosso è incredibilmente determinato ed è dotato di una personalità davvero forte e, nonostante questa sua apparenza dai tratti delicati per il suo visetto di adolescente, nel suo carattere si celano una grinta ed una tenacia senza paragoni!

Sta ora per scoccare l'ultimo minuto di gara: 60 secondi che sono un concentrato di emozioni strabilianti, perchè tutto potrebbe succedere... Baù ha solo 4 secondi di vantaggio su Zecchini e Di Cecco vede letteralmente spuntare dal finestrino della sua 1:8 gli occhioni azzurri di Bottosso, a meno di 1 secondo!

Per tutti il cuore arriva alla gola quando, proprio sui panettoni di fronte al palco pilotaggio, la Losi di Bottosso, con un balzo triplo, scavalca il macchinino di Di Cecco, che invece di balzi ne fa solamente due, strappandogli ''brutalmente'' la terza preeziosissima posizione... spettacolo da cuore in gola!

Allo scoccare della fine Baù, che esce vincitore, scioglie in un attimo una tensione talmente grande che, credo, non abbia mai vissuto fino ad ora in tanti anni di gare...

Discendono tutti dal palco e volano gran strette di mano e segni di enorme stima e cordialità.

  1. Denis Baù

  2. Gianluca Zecchini

  3. Nicola Bottosso



Tutti si comincia a sbaraccare e a riporre ''i giochi nella cesta''....

I gruppetti di persone commentano, ognuno di noi cita la propria giustificazione per il proprio risultato, buono o cattivo che sia: “Ho rotto il servo...”, oppure... “Ho sbagliato gomme...”, “ Mi entravano da tutte le parti, anche se io guido correttamente...”, “Ma dove cavolo erano i recuperi!...”, “Il motore mi ha abbandonato...” … i nostri splendidi discorsi da modellisti!

Si comincia con le foto dei podi e gli scatti immortalano volti sorridenti o timide smorfie di imbarazzo.

L'estrazione dei premi è imminente e, solo gli aventi diritti, tengono stretto in mano il colorato bigliettino che forse farà loro avere un bel regalo.

Il primo motore Bianchi 3.0 lo vince il solito fortunatissimo Cristian Carniel che, con questa, è almeno la terza volta che si intasca propulsori nuovi di fabbrica: per scherzo lo insultiamo con fermezza (giustamente!)...

La lunga lista di ''cose delle macchinette'' viene consegnata dalle manine dei due bimbi di Luca Fingolo e questa bella gara si spegne, insieme ad un sole, non più caldo e cocente, ma divenuto ora “dai modi gentili”, proprio come il trionfatore Denis Baù, che fatica a nascondere, con quel suo carattere riservato e forse un po' timido, l'enorme gioia che lo invade...

        LINDIANO