Eraclea (VE) “RACINGARDEN” – 08.03.2015

I° prova Campionato Triveneto A.M.S.C.I.

Off-road 1:8 Scoppio/Brushless


Automodelli... come aeroplani!”


Reportage


Come è ben noto, il triveneto ha un bacino di utenti appassionati di automodellismo radiocomandato davvero cospicuo e corpulento, ove si trovano prestigiosi nomi di piloti dallo spessore consolidato e molti altri di indubbia capacità, più anche una estesa lista di giovanissimi talentuosi che stanno sconvolgendo le fila, impossessandosi sempre più spesso dei podi di vittoria...

Oltre a questo, la nostra regione offre pure la possibilità di competere e gareggiare praticamente per tutto l'arco dell'anno, compresi i mesi freddi, grazie alle numerose organizzazioni che si adoperano con impegno, sia nell' On-road, che nell' Off, comprese le strutture che improntano eventi in occasione di sagre paesane e feste dedicate ai motori; insomma, i macchinini qui da noi si utilizzano alla grande!

Non poteva mancare in questo contesto anche il contributo di Amsci, la storica federazione che rappresenta le fondamenta del modellismo, la quale ha scelto di proporre un calendario 2015 con quattro avvenimenti, di cui il primo a Eraclea, presso la rinnovata pista denominata “RACINGARDEN”, gestita e diretta da Ivan Tonello e Tanito Bottaro.

Ed è proprio dicendo qualcosa su questo impianto permanente che vorrei introdurre il reportage di oggi.

A ridosso dell'abitazione di Tonello è stato improntato il tracciato ancora qualche anno fa; il primo disegno è risultato fin da subito gradevole, al punto che la pista di Eraclea ha avuto una cospicua frequentazione sia nelle gare vere e proprie, sia con le presenze giornaliere per test e allenamenti.

La voglia di fare e soprattutto di crescere, per allinearsi con strutture di tipologia più eccelsa già presenti dalle nostre parti, ha fatto sì che venisse concretamente stravolta la forma del circuito con un'opera di “restyling”, in cui è stato dato un incremento di salti di tutti i tipi e soprattutto per tutti i gusti; insomma... a Eraclea, non si corre, ma si vola!

Nella prima versione era stato collocato grosso modo in posizione centrale uno spettacolare ponticello, che però spesso rappresentava un problema consistente per i recuperatori, che dovevano cimentarsi in pericolose imprese per riportare in vita i modelli che si incastravano sui pali di sostegno; con il nuovo vestitino, il ponticello è stato smantellato e, nello stesso punto è stato costruito un meraviglioso saltone che lancia il macchinini sia in altezza, che in lunghezza, quasi come se fossero degli aeroplani.

Diametralmente opposto al palco di pilotaggio vi è un tratto dritto provvisto di quattro panettoni, di cui solamente gli ultimi due consentono il ''doppio'', perchè i primi non sono sufficientemente ravvicinati per consentire questo effetto.

Sempre in tema di dossi, ci sono, sparsi in vari punti, dei gruppi di ''whoops'' piuttosto semplici ed anche dei saltini più bassi, atti a fare da piacevole coreografia a questo percorso che mediamente si copre in circa una quarantina di secondi.

A Eraclea, ciò che può modificare maggiormente l'esito di una gara non è tanto la tecnicità, e stiamo parlando di un circuito piuttosto impegnativo, quanto il fondo davvero sdrucciolevole, al punto di provocare scarso controllo, se non si intivano le gomme più idonee; ad incrementare il problema, vi è anche il mutamento della tenuta dei buggy tra le ore antimeridiane e le ore del pomeriggio, a seguito del formarsi di strati di polvere sottile come il borotalco.

Tra i recenti interventi di restauro, va inserita anche la modifica di ampliamento della pit-lane, allargata a circa un'ottantina di centimetri, ottima per evitare fastidiosi intasamenti durante il carico della miscela dei buggy.

Da un piccolo sondaggio personale inerente la nuova configurazione della pista che mi sono concesso di svolgere sul campo su un campione di circa una decina di corridori, ne è emersa una discreta soddisfazione e un indice di gradimento piuttosto elevato, con un'unica critica in merito al posizionamento errato del secondo dei noti ''quattro saltoni'' in continuità di successione che, per l'appunto, andrebbe leggermente arretrato, tanto da consentire di avere ben 2 ''salti-doppi'' che sarebbero senza dubbio di notevole effetto scenico.

Riconfermo l'eccellente qualità dei servizi offerti, riferendomi a bagni, compressore, vasca per il lavaggio, palco pilotaggio, ristorazione e, soprattutto, la cordialità e la gentilezza dei gestori.


Pilotando... nel vento!”

Eppure non mi sembrava di essermi vestito con abiti leggeri, ma quando smonto dall'automobile, immediatamente percepisco il disagio di un fastidioso e pungente vento che viene dal mare.

Il sole illumina la campagna che mi circonda circondato da un cielo dipinto di un celeste intenso... l'aria è secca, ma fa davvero freddino!

Sono parecchi mesi che non vedo gli “amici delle macchinette” e, mentre trascino un carrellino che contiene le mie cose, saluto con calore gli indaffarati modellisti, alcuni dei quali con la divisa della squadra a cui appartengono.

Barricati dentro ad un box chiuso quelli di Eraclea, capitanati dal loro team-manager Claudio Guiotto, poi, fianco a fianco la squadra “JQ” di Samuele Bonetto. Ancora squadre: quella di Michele Bison che rappresenta Hong-Nor e, sempre attrezzatissimi contro il vento, anche Giuliano Bottosso che fa da meccanico al giovane figlio Nicola, palesemente cresciuto di statura e sponsorizzato da TLR.

Francesco Corona, pure lui protetto da un gazebo ben sigillato su tutti i lati, sempre insieme alla fedelissima moglie Elena, traffica impegnatissimo sulla Hong-Nor che ha scelto di utilizzare per le gare del 2015.

Potrei citarne molti altri, ma non voglio dilungarmi...

Mi sistemo senza aprire il mio tavolo con Graziano e Alessio Zago, sfruttando una postazione permanente e con loro si comincia subito a scherzare e ridere.

La gara AMSCI rimane sempre un avvenimento di spessore, pertanto, quando Raffaello Neri si accinge a produrre il canonico ''breafing'', tutti ascoltano con religioso silenzio.

A breve iniziamo con le qualifiche, dopo aver testato il nuovo percorso per circa un'oretta, prima dell'intervento di benvenuto del direttore di gara.

Il fondo non è male, ma qui ad Eraclea è necessario fare una scelta attenta dei pneumatici: le gomme sono un fattore fondamentale!

Quelli della categoria ''Brushless'' (solamente in 4 corridori) riescono a fare il ''super-doppiosalto'' senza problemi, vista l'erogazione immediata della potenza di cui i piccoli motori elettrici sono dotati, mentre per quelli con tradizionale propulsione a scoppio, sicuramente più progressivi, è indispensabile copiare con l'attenzione di un geometra il secondo del gruppo di quattro salti sul rettilineo opposto al palco pilotaggio, per poi dare gas “pieno” e quindi riuscire ad arrivare in atterraggio morbido senza ''spanciare'' il macchinino.

Quasi tutti ci riescono, ma se la traiettoria dei modelli non è dritta e precisa, è meglio rinunciare per evitare rovinosi ruzzoloni.

Anche gli F1 a volte sono incerti in questo tratto, non solamente gli F2, ulteriormente meno disinvolti, nonostante nella lista iscritti di questa categoria siano presenti conduttori molto esperti come Franzolini, Corona, Barbagallo e Boer.

Il ventaccio maledetto, anziché placarsi, continua a disturbare... siamo in molti ad avere gli occhi che lacrimano, mentre i cappellini con il frontino decollano sopra le nostre teste; quando arriva l'ora del pranzo si è tutti ben felici di ripararci in un'area riparata e tranquilla per degustare un degno e gradito pasto, in cui il primo piatto è una sana e prelibata, ma soprattutto calda, ''pasta e fagioli''!

Nella primissime ore del pomeriggio si cominciano a disputare le finaline della categoria elettrica: tre da dieci minuti cadauna.

A seguire due semifinali per la F2, atte a comporre la dozzina di componenti per la finale conclusiva.

Nessuna semifinale per gli F1, in quanto gli iscritti sono solo 10.


FINALE ''BRUSHLESS''

Purtroppo l'esiguo numero di partecipanti non suscita tra gli spettatori più di tanto interesse e, oltre a questo fattore, anche l'andamento silenzioso degli stessi potentissimi automodelli, non enfatizza lo spettacolo in cui anche il rombo stridulo degli ''scoppio'', stimolerebbe ed incrementerebbe l'emotività di chi osserva.

Ongaro anche in questa specialità riesce a dominare, staccando abbondantemente il gruppetto dei tre inseguitori che invece dimostrano di avere tra loro potenziali piuttosto similari.

  1. Davide Ongaro

  2. Nicola Bottosso

  3. Michele Bison


FINALE-F2

Rispetto al manto che abbiamo trovato nelle ore antimeridiane, ora le cose sono davvero cambiate. I macchinini, non appena escono anche di pochissimo dalle traiettorie, cominciano a sbandare paurosamente con il retrotreno, perdendo parecchio tempo per recuperare la direzione corretta.

Non sono l'unico ad avere grandi difficoltà a mantenere dritto il mio buggy, ma i migliori riescono a dimostrare la loro superiorità in questo tracciato davvero tecnico ed estenuante, dove i modelli sono spesso in volo, spostati nella direzione dalle violente raffiche!

A prendere immediatamente il largo c'è un bel gruppetto capitanato dal più piccolo degli iscritti, ''Giammy'' Franzolini, iscrittosi nella F2 in quanto nel 2015 farà presenza anche in sede di campionato italiano, preferendo la F2 al fine di maturare progressivamente (Gianmarco ha solo 10 anni!); dietro a Franzolini c'è l'adolescente Eugenio Barbagallo (rispetto all'ultima volta che l'ho visto e' molto cambiato e comincia ad avere una rada peluria sotto il naso ed è quasi 1.80 cm di statura...), quindi ancora, l'anziano corridore Francesco Corona (è un over-50!) ed anche il pilota locale Manuel Boer, new-entry del team JQ diretto da Bonetto.

In zona media, grandi battaglie, confronti e duelli, tra gruppetti come quello di Andrioli, De Gennaro e Tiberto, oppure Scarpi, Zago e Stabile.

Il primo ''eccellente'' ritiro lo si ha intorno ai dieci minuti, quando, per la rottura di un braccetto anteriore, Manuel Boer getta la spugna.

Problemi anche per Lorenzo Stabile, il quale molla tutto a metà gara.

La lista dei ritirati si arricchisce anche con il nome di Barbagallo, che scende la scala del palco allo scoccare dei venti minuti.

Io, che corro nelle retrovie più arretrate, spesso mi fermo per problemi radio.

Verso la fine della prova si ha un Franzolini che, volando insieme al vento, prende un ampio vantaggio su tutti e si intasca la vittoria senza fare più di tanta fatica, mentre Francesco Corona rischia grosso perchè, con gli occhi che gli lacrimano e non vedendo bene, per almeno una trentina di secondi, comincia a seguire con il radiocomando un modello che non gli appartiene (questa cosa è accaduta durante le qualifiche prima a me e poi anche ad Alessio Zago!), ma la buona sorte è dalla sua parte e conclude meritatamente a coda di Giammy.


Grande e cruenta la battaglia per salire sul gradino più basso del podio e i due contendenti sono Manuel Andriolo che duella contro Pasquale De Gennaro, quest'ultimo arretrato di soli 5 secondi!


  1. Gianmarco Franzolini

  2. Francesco Corona

  3. Manuel Andrioli


FINALE-F1

Anche in questa finale, come per quella appena disputata, il ''capocordata'' ha decisamente una marcia in più rispetto a tutti gli altri e, non a caso, il suo nome è Davide Ongaro.

Fin dal suono della tromba, quando sono ancora tutti schierati sulla griglia di partenza, previsioni e pronostici sono piuttosto semplici per azzeccare quello che alla fine monterà sul gradino più alto del podio, ma per tutto quello che è il resto, certamente non sarà ''noia''!

Comincia a marcare il tempo il cronometro e immediatamente in scia al pilota di Sacile si insedia il fortissimo Ravex (squadra JQ), accompagnato per i primi giri da Riccardo Zanella.

Ma l'interesse degli spettatori all'inizio va su una fitta mischia di buoni corridori a mezza classifica, dove si confrontano Vidotto, Di Cecco e Neri; l'inizio per Nicola Bottosso è piuttosto burrascoso e in un attimo il giovanottino si trova in fondo a far da ''fanalino di coda''.

Un po' ''appannati'' gli altri, seppur girino con ottimi tempi, ma non concretizzano più di tanto De Marco, Trevisiol e soprattutto Carrer, il meno brillante degli F1.

Nicola Bottosso non si scoraggia e con una grinta da leone, comincia un'avanzata sconvolgente, andando a prendersi e a ''bastonare'' tutti quelli che incrocia sul suo cammino, fino al punto di disturbare e infastidire pesantemente il fortissimo trentino Andrea Di Cecco.

Anche in zona di centro, intorno a metà gara, succede qualcosa di grosso: il ''Tessitore'' Roby Vidotto decide di aumentare il passo e, freddo come un robot, intiva precise traiettorie, arrivando a fare sentire il suo respiro sul collo di Ravelli. Il self-control di Vidotto è talmente elevato che gli avversari al suo arrivo si innervosiscono e, quando commettono anche il più banale degli errori, gli consentono di sferrare i suoi noti e micidiali attacchi.

Zanella scala e si ritrova a combattere con Di Cecco, che è, come detto sopra, a sua volta impegnato a difendersi da Bottosso, che lo tedia con insistenza.

Le ultime fasi della gara sono davvero emozionanti: Nicolino spegne, probabilmente a causa di un recupero lento e, pieno di sconforto, opta per il ritiro; Vidotto, forte come non mai, per ben una trentina di secondi si appropria addirittura del comando e diviene primo, sorpassando la ''macchina da guerra'' che è Ongaro; Ravelli deve difendersi da avversari tutt'altro che da sottovalutare e pure lui gira dando gas a manetta e facendo urlare il 3.5...

insomma, siamo tutti con il fiato sospeso, anche noi che assistiamo, oltre che i piloti stessi.

Il grande colpo di scena avviene negli ultimissimi minuti, quando il rilevatore di Vidotto comincia a fare le bizze e a funzionare a intermittenza: il suo consolidato secondo posto si vanifica e il ''Tessitore'' spreca una splendida gara, retrocedendo in un baleno alla quarta posizione.... peccato davvero!

Anche Ravelli ha qualche problema, perchè il suo potente propulsore spegne per ben due volte in tempi piuttosto ravvicinati, consentendo quindi a Zanella di godere e gioire, perchè diviene suo il secondo gradino del podio!


  1. Davide Ongaro

  2. Riccardo Zanella

  3. Tiziano Ravelli



La giornata si conclude con il fastidioso vento che non ci ha lasciati in pace neppure per un attimo.

Roberto Vidotto e Nicola Bottosso, sono ancora arrabbiati... entrambi sentono lo sconforto della loro immeritata sconfitta... purtroppo le competizioni sono fatte anche di questo.

Con il volto imbronciato tutti e due si presentano alla premiazione, che viene comunque fatta in un'atmosfera festosa, brindando con del buon prosecco e assaggiando fette di gustosa colomba pasquale.

Ai primi tre di ogni categoria viene consegnato uno sfavillante trofeo offerto da Racingarden (splendidi e generosi come sempre!) e a tutti gli altri Amsci elargisce come premio ricordo una colomba.

I responsabili della federazione, che hanno gestito l'evento cercando di offrire, oltre alla professionalità, anche la spensieratezza e lo svago, si ritengono piuttosto soddisfatti del risultato finale, a parte, appunto gli episodi di malcontento per qualcuno.

Amsci sta dimostrando di aver percepito l'esigenza di un sostanziale rinnovamento, con differenti impostazioni nel controllo di tutti gli aspetti secondari, in particolar modo per ciò che concerne l'empatico rapporto con il singolo individuo, a cui ora con maggiore attenzione si rivolge in modo propositivo senza alcun minimo senso superiorità e sudditanza; insomma, una nuova Amsci, decisamente moderna e al passo con i tempi!

                       INDIANOLERIE


CLASSIFICHE FINALI

La maggior parte di queste foto è scattata da Daniele Davanzo